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La Russa e Molinari, il centrodestra ha trovato l’accordo sui presidenti di Camera e Senato

L’accordo nel centrodestra è praticamente fatto: Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia alla presidenza del Senato, Riccardo Molinari della Lega alla presidenza della Camera.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La prima decisione, il centrodestra, sembra proprio averla presa. L'accordo sui presidenti di Camera e Senato è fatto. Non è ancora ufficiale, anche perché le votazioni per eleggere seconda e terza carica dello Stato cominceranno domani. E in una notte tutto può cambiare. Ma soprattutto perché la trattativa continua serrata sulle caselle che contano del prossimo governo a guida Meloni. Inevitabilmente gli equilibri toccano anche le due presidenze del Parlamento e rientrano nel bilancio finale: alla fine la scelta dovrebbe ricadere su due volti noti di Fratelli d'Italia e Lega, con Forza Italia fuori da questa partita.

Secondo quanto spiegano fonti qualificate a Fanpage.it, infatti, l'accordo sarebbe già stato chiuso su Ignazio La Russa alla presidenza del Senato e Riccardo Molinari a quella della Camera. Il primo fondatore di Fratelli d'Italia – insieme a Meloni e Crosetto – e volto storico della destra italiana, il secondo capogruppo uscente della Lega alla Camera alla seconda legislatura da deputato. Roberto Calderoli, di cui fino all'ultimo si è parlato – e si continua a parlare in chiave Senato – sembra però ormai fuori dai giochi. Anche se la Lega continua a spingere e a tenere apparentemente l'ipotesi sul tavolo, ma più che altro – spiegano le stesse fonti – per cercare di acquisire potere di trattativa sul governo. Non perché ci siano chance reali.

Oggi in diversi hanno parlato di accordo già chiuso, e arrivando alla Camera Meloni ha fatto capire chiaramente che l'elezione dei due presidenti deve concludersi rapidamente: "Non possiamo perdere tempo, la situazione dell'Italia non è facile", ha detto ai cronisti. Insomma, sembra tutto fatto per le prime due caselle – pesantissime – che il centrodestra si sta spartendo. Nei prossimi giorni saranno deputati e senatori a confermare l'accordo con i loro voti. Poi sarà il momento di formare un governo – dopo l'incarico che il Presidente Mattarella dovrebbe dare a Giorgia Meloni – e la partita entrerà di nuovo nel vivo.

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