La Russa: dopo il ”vaffa” a Fini arriva la censura dalla Camera
L'Ufficio di presidenza della Camera ha approvato, a maggioranza, la proposta del collegio dei questori di sanzionare il comportamento di Ignazio La Russa, dopo che il Ministro della Difesa, lo scorso 30 marzo aveva aggredito a parole il presidente della Camera, Gianfranco Fini con un "vaffa" durante il dibattimento sul processo breve in Aula. La lettera sarà inviata, per conoscenza, anche al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
"Tenuto conto delle conclusioni cui e' pervenuta la Giunta per il regolamento – si legge nel parere approvato – il collegio dei questori, nell'esprimere la più viva deplorazione del comportamento tenuto dall'onorevole La Russa nei confronti della Presidenza, ha conclusivamente convenuto di proporre all'Ufficio di presidenza di indirizzare al medesimo deputato una lettera di fermo richiamo".
Il provvedimento è stato approvato da Pdl, Lega e responsabili, si sono astenuti l'Udc, con Rocco Buttiglione e Renzo Lusetti, e Donato Lamotre per Fli, mentre l'Idv ha votato ‘no', considerato che per il capogruppo della coalizione di Di Pietro, Massimo Donadi, si tratta di una " sanzione irrisoria comminata a La Russa è un vero e proprio atto di codardia da parte dell`ufficio di presidenza" che in qualche modo stabilisce che "i ministri sono liberi di offendere le istituzioni", La Russa meritava l'interdizione almeno dalla partecipazione al voto sul provvedimento, secondo il vice presidente Pd della Camera, Rosy Bindi, peraltro anch'essa protagonista, nella giornata della "forzatura" sulla prescrizione breve, di un litigio con Massimo d'Alema. "Il deputato La Russa, in quanto ministro, ha doppiamente offeso la Camera", dice la Bindi che aggiunge che la sanzione della censura, "e' stata applicata per fatti non paragonabili" a quanto successo in Aula, dove, nella stessa giornata, è stata insultata anche la parlamentare, disabile, Ileana Argentin.