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La Russa dice che il giornalista aggredito a Torino non passava lì per caso: è bufera politica

Per la seconda carica dello Stato, il giornalista aggredito fuori da un locale a Torino da alcuni militanti di CasaPound non passava lì per caso. “Non giustifico la reazione violenta…ho letto che non si è mai dichiarato giornalista, non vorrei che ci fossero metodi che innescano reazioni”, ha aggiunto.
A cura di Giulia Casula
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È bufera dopo le dichiarazioni pronunciate da Ignazio La Russa riguardo l'aggressione subita dal giornalista della Stampa Andrea Joly, preso a calci da alcuni militanti di CasaPound a Torino. "Io credo che i giornalisti dovrebbero fare in modo più attento le loro incursioni. Ho letto che (Joly) non si è mai dichiarato giornalista, non vorrei che ci fossero metodologie che innescano reazioni, non sto giustificando niente ma non credo che il giornalista passasse lì per caso e sarebbe stato bello se lo avesse ammesso", ha detto durante La cerimonia del Ventaglio in corso a Palazzo Madama.

"Questo non giustifica la reazione violenta, non c'è nulla che possa giustificare il passare dalle parole ai fatti, da parte mia c'è condanna assoluta verso gli aggressori" ha aggiunto.

Le parole del presidente del Senato hanno scatenato l'ira delle opposizioni.  "Se non vuoi essere picchiato, ti devi dichiarare giornalista. Il presidente del Senato non è solo imbarazzante, ma anche ingiustificabile, a tal punto che, di fronte ai fascisti di Casapound, trova il modo di fare una reprimenda nei confronti del giornalista Andrea Joly, colpevole di non essersi dichiarato e di aver fatto un'incursione giornalistica incauta", è l'attacco del leader di Europa Verde Angelo Bonelli. "Fare il giornalista per i fascisti è insopportabile, come dimostrato dall'inchiesta di Fanpage. Ancora una volta, per il cerchio magico di Giorgia Meloni, sono i giornalisti LA causa dei problemi e non chi picchia e intimidisce. Vergogna La Russa", ha aggiunto il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra.

"Giudico inaccettabili le dichiarazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa che, alla condanna del pestaggio squadrista dei militanti neofascisti di CasaPound ai danni del giornalista della Stampa Andrea Jolu, ha aggiunto che ‘però' il reporter pestato ‘non passava lì per caso' e ‘non si era dichiarato'. Come se l'essere andato lì di proposito o l'aver fatto il suo mestiere in incognito come spesso accade, cambiasse qualcosa rispetto all'estrema gravità di quanto accaduto", ha commentato il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli. "Il diritto di cronaca in luogo pubblico non può mai essere represso con la violenza, a prescindere dalle modalità del suo esercizio", ha ribadito.

Condanna anche dal Partito democratico. "Che La seconda carica dello Stato rivendichi La opportunità di una legittimazione culturale di un movimento di ispirazione fascista e paragoni le sue manifestazioni alla festa di una forza democratica, quale è il Partito Democratico, è vergognoso e inaccettabile. Tutte le forze democratiche hanno di dovere di opporsi con fermezza a questa deriva. Certo, ora capiamo meglio perché La destra estrema attualmente al potere in Italia si rifiuta di sciogliere Casa Pound", ha dichiarato Marco Meloni, senatore e questore di Palazzo Madama.

"Ma cosa vuole dire Ignazio LaRussa quando dice che secondo lui il giornalista malmenato da militanti di CasaPound "non passava di lì per caso"? Significa forse che se l'è cercata? Cosa significa che "Ci vuole un modo più attento di fare incursioni giornalistiche"?", ha chiesto la vicepresidente dei grillini al Senato Alessandra Maiorino. "Dalle sue parole traspare una colpevolizzazione, nemmeno troppo subliminale dell'aggredito, il che è assolutamente inaccettabile, tanto più se a parlare è chi riveste, ahinoi, La seconda carica dello Stato", ha aggiunto.

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