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Guerra in Ucraina

La risoluzione del Pd che chiede una “radicale revisione” di ReArm Europe: accordo raggiunto tra i dem

Il Partito Democratico è arrivato a una soluzione di compromesso per la risoluzione su riarmo e Ucraina da votare in Parlamento. Il passaggio cruciale è quello che riguarda il piano di Ursula von der Leyen, ReArm Europe, su cui il partito si è spaccato la scorsa settimana. Il testo che sarà presentato oggi dai dem chiede “una radicale revisione del piano di riarmo proposto dalla Presidente Von der Leyen”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Partito Democratico ha trovato faticosamente la quadra sulla risoluzione da votare in Parlamento, in occasione delle comunicazioni rese da Giorgia Meloni per il prossimo Consiglio europeo del 20 e 21 marzo.

È stato un lavoro difficile, a cui si sono meticolosamente dedicati i capigruppo dem Boccia e Braga, insieme al responsabile Esteri Peppe Provenzano, ai capigruppo delle commissioni Esteri e Difesa Senato Stefano Graziano, Enzo Amendola e Alessandro Alfieri (che è anche il coordinatore della minoranza) per provare a trovare una sintesi tra le due posizioni che erano emerse la scorsa settimana al Parlamento Ue: il voto sul Libro bianco della difesa ha mostrato le crepe all'interno del partito di Schlein, e ha fatto emergere due posizioni contrapposte, una pro riarmo europeo, a favore del piano di Ursula von der Leyen, e l'altra favorevole a una difesa comune, ma contraria al piano da 800 miliardi per il rafforzamento delle difese nazionali. La mediazione delle ultime ore ha portato il partito su una posizione unitaria, scongiurando nuove spaccature, evitando così la conta in Parlamento.

L'obiettivo era far emergere un Pd unico, che possa parlare di difesa e Ucraina con una sola voce. Boccia aveva affermato ieri la necessità di arrivare al più presto a una difesa comune con una "politica estera comune". Il punto però è come arrivare a questo risultato. E qui il rischio era che il partito si arenasse davanti a un biforcazione. Il testo invece è stato limato fin nell'ultimo particolare. E alla fine la linea emersa è quella indicata da Schlein, in particolare nel passaggio del testo in cui si impegna il governo a "una radicale revisione del piano di riarmo proposto dalla Presidente Von der Leyen",  "al fine di assicurare investimenti comuni effettivi non a detrimento delle priorità sociali di sviluppo e coesione".

La risoluzione del Pd: un compromesso dopo una lunga trattativa

Nel partito la posizione su dazi, Ucraina, Medio Oriente resta condivisa. Mentre sul ReArm la trattativa è stata tutt'altro che semplice, ed è stata raggiunta l'intesa a seguito di una lunghissima mediazione iniziata ieri nel primo pomeriggio e andata avanti fino a questa mattina. Da una parte, dicevamo, la linea dura della segretaria Elly Schlein e della maggioranza dem; dall'altra quella più aperta al piano von der Leyen della minoranza riformista.

Il punto 8 della risoluzione è quello in cui si è trovato l'equilibrio tra le due anime dem. Da una parte, infatti, c'è la richiesta di una "radicale revisione" del ReArm, fronte dal quale Schlein non si è mossa. Si legge infatti in passaggio delle premesse:

il piano ReArmEU, proposto dalla Presidente della Commissione europea Von der Leyen, va invece nella direzione di favorire soprattutto il riarmo dei 27 Stati membri e va radicalmente cambiato, poiché così come presentato non risponde all’esigenza indifferibile di costruire una vera difesa comune che garantisca la deterrenza e un percorso di investimenti comuni in sicurezza realizzati non a detrimento delle priorità sociali, di coesione e sviluppo dell’Unione.

Dall'altra, c'è un giudizio positivo sul Libro bianco della difesa europea, il testo sul cui voto i dem si sono divisi in Europa tra le astensioni, linea indicata dalla segretaria Schlein, e il sì dell'area riformista. Ecco cosa dice il testo:

all’Unione europea serve pertanto la difesa comune e non la corsa al riarmo dei singoli Stati. La Commissione europea sta preparando il Libro bianco sul futuro della difesa europea che rappresenta l’avvio di un percorso di discussione per la costruzione di una difesa comune, per cui serve un cambiamento radicale del modo in cui agiamo e investiamo nella nostra sicurezza e difesa, per fare in modo che d’ora in poi pianifichiamo, innoviamo, sviluppiamo, acquistiamo, manteniamo e dispieghiamo le capacità insieme, in modo coordinato e integrato, per conseguire una difesa comune europea;

Il Pd trova l'intesa nella risoluzione: cosa dice il punto 8 del testo sul riarmo europeo

Come dicevamo, il punto 8 della risoluzione è quello più delicato. In pratica si impegna il governo:

a promuovere, nel corso del negoziato che si aprirà dopo la presentazione del Libro bianco sulla difesa europea e i suoi strumenti, tutti gli elementi che puntano a una governance democratica chiara del settore, agli investimenti comuni necessari per realizzare l’autonomia strategica e colmare i deficit alla sicurezza europea, al coordinamento e all’integrazione della capacità industriali europee e dei comandi militari, all’interoperabilità dei sistemi di difesa verso un esercito comune europeo: a promuovere, pertanto, una radicale revisione del piano di riarmo proposto dalla Presidente Von der Leyen, sulla base delle critiche e delle proposte avanzate in premessa, al fine di assicurare investimenti comuni effettivi non a detrimento delle priorità sociali di sviluppo e coesione, e di condizionare tutte le spese e gli strumenti europei alla pianificazione, lo sviluppo, l’acquisizione e la gestione di capacità comuni per realizzare un’unione della difesa;

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