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La retromarcia di Toninelli: “Il Terzo Valico si farà, annullarlo costerebbe oltre 1 miliardo”

Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha annunciato che il Terzo Valico si farà. “Se vogliamo rimediare almeno in parte ai danni del passato, rendendo il Terzo Valico una infrastruttura utile dal punto di vista logistico e adatta a migliorare anche il servizio regionale sulla tratta parallela, bisogna innanzitutto che esso sia davvero ben collegato con Genova. Stando ai risultati della valutazione costi-benefici il terzo valico non può che andare avanti”,
A cura di Charlotte Matteini
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Il Terzo Valico si farà. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, nella serata di ieri ha annunciato che stando all'esito della valutazione costi-benefici "il terzo valico non può che andare avanti". "Se vogliamo rimediare almeno in parte ai danni del passato, rendendo il Terzo Valico una infrastruttura utile dal punto di vista logistico e adatta a migliorare anche il servizio regionale sulla tratta parallela, bisogna innanzitutto che esso sia davvero ben collegato con Genova: dunque, i binari devono arrivare fin dentro il porto. Stando ai risultati della valutazione costi-benefici il terzo valico non può che andare avanti", ha spiegato Toninelli.

La grande opera era stata di fatto momentaneamente congelata dall'esecutivo nei mesi scorsi proprio in attesa dell'esito della valutazione costi-benefici ma ora sembra che potrà essere ufficialmente portata a compimento. "Sapete quanto Genova conti nei pensieri e negli sforzi  – una seria, rigorosa e finalmente obiettiva analisi costi-benefici non è un vezzo o un escamotage per prendere tempo, ma l'unico metodo attendibile per dare trasparenza e supportare scientificamente le decisioni pubbliche in materia di investimenti, così da utilizzare al meglio i soldi dei cittadini. Il danaro non può essere sprecato, va usato bene e il volano infrastrutture è fondamentale per far ripartire l'economia. Ebbene, oggi l'analisi costi benefici, che insieme alla connessa analisi giuridica verrà a breve pubblicata integralmente, ci dice questo: il costo dell'opera a finire, attualizzato a 30 anni, supererebbe i benefici per una cifra di 1 miliardo e 576 milioni. Dentro questo miliardo e mezzo ci sono varie voci, per esempio i minori ricavi dei concessionari autostradali oppure 905 milioni di euro di accise sulla benzina che non verrebbero incassate dallo Stato per via del cambio modale da strada a ferrovia", ha sottolineato Toninelli.

"C'è il versante giuridico, e l'analisi svolta fa una previsione sui costi di abbandono dell'opera. Al miliardo e mezzo già speso, per lavori già eseguiti, che non è contemplato nell'analisi giuridica, ma che a quel punto sarebbe speso per nulla, va aggiunto almeno un decimo del valore residuo del contratto: parliamo quindi di 463 milioni da risarcire al contraente generale che sta costruendo l'infrastruttura, ossia Cociv. Abbiamo detto almeno un decimo, perché si tratta di una stima prudenziale", ha evidenziato il titolare del Mit. In sostanza, il totale dei costi di un eventuale recesso ammonterebbe a circa 1 miliardo e 200 milioni di euro, di conseguenza il Terzo Valico non può che andare avanti.

"Toninelli ha perso 6 mesi per dimostrare una cosa già dimostrata nei fatti. E cioè che il valico è fondamentale e deve andare avanti esattamente come è stato progettato. Quanto alla realizzazione del retro porto di Alessandria non servono discorsi a vuoto ma risorse per realizzare bonifica bellica e ambientale. E lo sblocco delle opere collaterali. Non ho visto traccia di queste risorse nella manovra del governo. E oggi anziché chiedere scusa per avere perso 6 mesi, Toninelli continua a raccontare bugie", protesta la parlamentare dem Raffaella Paita.

"Sarà certamente colpa mia, ma faccio fatica a comprendere le dichiarazioni del ministro Toninelli. Credo che stasera volesse comunicare che i lavori del Terzo Valico andranno avanti. Ma non perché è un'opera utile, visto che la definisce un frutto avvelenato del passato, ma perché fermarla costerebbe troppo. Questo la dice lunga sull’impostazione culturale del ministro che in realtà le infrastrutture dovrebbe costruirle. Però pazienza, è comunque una buona notizia. Forse non ci sarebbero voluti mesi di studi per capire ciò che era chiaro, ma pazienza anche su questo. Mi auguro invece che tutto il corredo di banalità come la necessità di interporti oltre l’Appennino, che i binari del treno arrivino fino a destinazione in porto, che oltre al Terzo Valico servono anche altre opere, non siano altri pretesti per dilatare i tempi", ha commentato il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti.

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