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Covid 19

La Regione Sicilia vuole svuotare gli ospedali dai malati (anche Covid) per evitare la zona gialla

La Sicilia ha ormai numeri da zona gialla, avendo superato la soglia del 10% di terapie intensive occupato (10,2%) e quella del 15% dei posti letti in area medica (17%). Per questo la Regione Sicilia sta cercando di svuotare i reparti, anche quelli Covid, con una delibera del direttore della dipartimento regionale per la pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute La Rocca.
A cura di Annalisa Cangemi
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La fascia gialla è ormai imminente per la Sicilia, che ha raggiunto i dati da zona gialla, e cioè ha superato la soglia del 10% di terapie intensive occupato (10,2%) e quella del 15% dei posti letti in area medica (17%). In termini assoluti, le rianimazioni occupate da pazienti Covid sono 77, mentre i posti letto complessivi (dati Agenas) sono 762: Il terzo parametro che viene considerato per il passaggio dal bianco al giallo è l'incidenza: per restare nella fascia di rischio più basso una Regione non deve superare i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti.

Con i 1.229 nuovi contagi nelle ultime 24 ore la Sicilia è la Regione italiana con più casi, e supera abbondantemente la soglia di incidenza dei 50 casi ogni centomila abitanti (oltre 140 casi). Scendendo nel dettaglio provinciale Palermo è la città che ha fatto registrare più positivi (324), seguita da Messina (225), Agrigento (150), Catania (129), Enna (93), Trapani (89), Caltanissetta (82), Ragusa (72), Siracusa (65).

Questo significa che con il prossimo monitoraggio Iss, venerdì, l'isola sarà classificata zona gialla e le nuove norme entreranno in vigore da lunedì 23. A meno che non subentrino sorprese rispetto al numero dei posti letto in rianimazione disponibili, già saliti dai 730 di una settimana fa alle 762 di oggi. Oppure potrebbe diminuire drasticamente il numero dei ricoveri.

In effetti pare che la Regione Sicilia stia tentando di evitare in tutti i modi la fascia gialla. Una delibera, firmata da Mario La Rocca, direttore del dipartimento regionale per la pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute, datata 13 agosto, di cui dà conto LiveSicilia mostra come la Regione stia cercando proprio di svuotare i reparti, anche quelli Covid, in quella che sembra ormai una corsa contro il tempo. Nel documento, che è stato inviato a LiveSicilia, si legge:

"L’attuale quadro epidemiologico mostra un rapido incremento dei casi di infezione da Sars cov2, nonostante l’enorme impegno profuso nella campagna vaccinale e nell’attività di contact tracing da parte degli operatori del sistema sanitario regionale”.

La Rocca quindi sottolinea la "necessità di garantire la massima appropriatezza nella scelta del setting assistenziale, assicurare un corretto turnover dei soggetti ricoverati per non sovraccaricare le strutture di degenza e garantendo nel contempo la massima sicurezza per i pazienti".

In pratica nella circolare vengono indicati alcuni parametri, che consentirebbero le dimissioni anche di malati Covid, secondo i criteri stabiliti dall'Agenas e cioè:

  1.  Assenza di febbre per 48 ore;
  2. Saturazione uguale o superiore a 92% o 90% per i malati cronici da almeno 48 ore, o in alternativa una insufficienza respiratoria moderata (pari a 300);
  3. Non in ossigenoterapia ad alti flussi o con intensità pari a quella pre-covid se già in O2 cronica;
  4. Emodinamicamente stabile
  5. Autosufficiente nella gestione delle attività quotidiane

Ma una volta fuori dall'ospedale chi si occuperà del malato Covid? Nello stesso documento viene richiamato il ruolo delle Usca, che dovranno prendere in carico il paziente, assicurando:

  1. Dimissioni protette dei pazienti con un collegamento con i gestori dei posti letto covid;
  2. “Presa in carico immediata e stretto follow up, definito in base alle condizioni cliniche dei pazienti, con adeguato monitoraggio dei parametri vitali, garantendo una pronta reperibilità ai pazienti in caso di necessità”
  3. “Stretta collaborazione con il medico di assistenza primaria per un’ottimale gestione del paziente e in particolare delle eventuali comorbilità”

Cosa succede se la Sicilia entra in zona

Le principali regole della zona gialla riguardano le mascherine, che tornano obbligatorie all'aperto. Ma non tornerà il coprifuoco, perché è stato già abolito a fine giugno in tutta Italia. Bar e ristoranti restano aperti anche la sera, ma si potrà stare al tavolo massimo in 4, anche nei locali all'aperto. Regole che saranno valide anche per le feste di matrimonio o battesimi.

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