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Opinioni

La rabbia di Cosentino: “Questi vogliono vedermi in galera”

L’ex sottosegretario infuriato per le polemiche sull’incontro con Verdini oggi a Roma. Denis smentisce ogni “soccorso” a Renzi, riflettori puntati sui senatori del “Gal”. Berlusconi a Renzi: nessuna opposizione pregiudiziale, riforme e poi al voto.
A cura di Carlo Tarallo
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Nessun “soccorso campano” a Matteo Renzi. Nessun “sì” alla fiducia da parte dei tre senatori del Gal (Grandi Autonomie e Libertà, gruppo che conta su 10 componenti quasi tutti di centrodestra) vicini a Nicola Cosentino. Nel giorno in cui il “caso” esplode, dopo l’incontro di questa mattina tra Matteo Renzi e la delegazione del gruppo nell’ambito delle consultazioni, indiscrezioni attendibilissime escludono che i senatori Vincenzo D’Anna, Pietro Langella e Antonio Milo possano votare in maniera diversa da quanto farà Forza Italia. Qualche “sì” a Renzi potrebbe arrivare dai senatori siciliani, ma neanche questo è scontato. Non solo: Nicola Cosentino, tornato sotto i riflettori per la polemica che si è aperta sulle voci di un possibile sostegno dei parlamentari a lui più vicini al governo, è “sbigottito di quanto sta accadendo”. E diffonde una nota in riferimento alle polemiche su un suo colloquio con Denis Verdini questa mattina a Roma e documentato dal sito del Fatto Quotidiano.

"Anche domani il Fatto Quotidiano – attacca Cosentino – mi onorerà, con la sua consueta grazia, della prima pagina con tanto di titolone ad effetto per un vero e proprio scoop: un mio caffè romano bevuto al tavolino di uno dei bar più famosi e centrali di Roma, in compagnia del mio amico Denis Verdini. Se da un lato sono lieto che grazie a me, il tristemente noto articolista trovi ancora ragione di attività professionale – aggiunge Cosentino – mi spiace invece che l'attività di pedinamento sistematica posta in essere dal Fatto possa portare disagi per il dr Fabrizio d'Esposito, ormai dedito a seguire i miei spostamenti. Per il rispetto che provo nei confronti del lavoro di ognuno, sarà mia cura fornire settimanalmente la mia, ormai povera, agenda onde consentire a lui e alla sua famiglia giornate più serene."

“VOGLIONO RIMANDARMI IN GALERA” – Fin qui la nota, ma l’ex sottosegretario con chi ha avuto modo di sentirlo è andato oltre: “C’è un tentativo di alcuni ambienti, sempre i soliti, di dimostrare che sto facendo politica attiva e rimandarmi dietro le sbarre, è agghiacciante. Non so più cosa fare per oppormi a queste manovre. Conosco Verdini da vent’anni – avrebbe aggiunto Cosentino – e si fa tanto rumore per un caffè preso in un notissimo bar del centro di Roma, ritrovo di politici e giornalisti, a due passi dalla sede del partito, seduti a un tavolino all’aperto e in piena mattina. Altro che segreto! E’ chiaro che qualcuno vuole a tutti i costi rivedermi in galera. Ormai è una persecuzione”.

LA NOTA DI D’ANNA – Ecco la dichiarazione di Vincenzo D’Anna, vicepresidente di Gal: "I due esponenti del Pd, Nico Stumpo, gia' capo della segreteria e plenipotenziario di Bersani, e Giuseppe Civati, entrambi perdenti di successo, si sono dedicati alla fantapolitica pur di intralciare il cammino di Matteo Renzi. Per quanto mi riguarda come senatore di Forza Italia che opera nel gruppo Gal vorrei ricordare ai due disorientati esponenti del partito di Renzi che fui l'unico a votare in Aula contro il governo Letta ancorche' il presidente Berlusconi avesse dichiarato di appoggiarlo. Feci quell'atto perche' ritenevo, e tutt'ora i fatti mi danno ragione, che quel governo nascesse sulla base di due ipocrisie: la prima, quella di sbarazzarsi di Silvio Berlusconi che pure aveva assecondato il governo delle larghe intese; la seconda, sul bisogno di Alfano di mettersi in proprio”.

“E bene feci – aggiunge D’Anna – in quanto, secondo Stumpo, il mio voto ‘cambierebbe' la natura criminogena del governo Renzi essendo io amico di Nicola Cosentino. Quest'ultimo, e' bene ricordarlo ai due ‘manettari', e' tutt'ora incensurato, ha scontato la galera preventiva ancorche' la Cassazione abbia successivamente ritenuto insussistenti i gravi indizi di colpevolezza. Il processo e' in corso e gia' alcuni pentiti hanno ritrattato in Aula a fronte del teorema accusatorio che vorrebbe Cosentino reo del fumoso ed impalpabile reato di concorso esterno. Come Gal abbiamo illustrato problemi senza offrire e senza chiedere alcunche'. Se Renzi ha questi compagni di partito e di strada non gli basteranno tutti i voti che noi in linea del tutto ipotetica potremmo portargli in dote".

BERLUSCONI: NESSUN SOSTEGNO A RENZI – Nessuna apertura a Renzi dunque, nessun soccorso campano e men che meno toscano. A poche ore dall’incontro di domani mattina tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, in Forza Italia ci si divide tra chi sarebbe pronto a dare una mano al premier incaricato e chi invece è per l’opposizione netta. Denis Verdini, da sempre in buoni rapporti con Renzi, è certamente tra i più “morbidi”, ma la linea la decide il “capo”. E Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di far prevalere l’innegabile (e mai negata) “sintonia” con il giovane interlocutore sull’obiettivo di fare in fretta la nuova legge elettorale e tornare alle urne.

LA DICHIARAZIONE DI VERDINI – E’ lo stesso Verdini a intervenire con una nota: "Spiace deludere i pistaroli, ma oggi, come tutte le mattine, ho fatto colazione ai tavolini all'aperto del bar Ciampini, prima di recarmi al partito. Mi ha fatto compagnia l'amico Nicola Cosentino, come avranno potuto vedere le centinaia di passanti che a quell'ora transitano per la piazza, compresi gli Sherlock Holmes del Fatto. Secondo il quotidiano – aggiunge Verdini – avrei scelto questo luogo ‘segreto' per un incontro ‘clandestino', allo scopo di tessere chissa' quali inesistenti trame oscure a favore di Renzi. Continuare a ipotizzare fantomatici scenari, per di piu' in un simile contesto, e' un'offesa all'intelligenza mia e dei lettori del Fatto Quotidiano, che meritano maggior rispetto da parte di chi scrive”.

L’IPOTESI-VOTO – E più passano le ore, più all’interno di Forza Italia si delinea la strategia“Staremo alla finestra – è il ragionamento di queste ore nell’entourage di Silvio Berlusconi – e vedremo se fa le riforme. Nessun attacco preventivo, ma ha voluto la bicicletta e ora pedali”. Nel cerchio tragico del leader di Forza Italia c’è chi riferendosi a Renzi e al suo tentativo parla di “un grande bluff, che durerà al massimo 5 mesi”. E domani Silvio Berlusconi ribadirà: “Caro Matteo, in bocca al lupo ma ora devi cavartela da solo”.

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