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La quarantena Covid non è più considerata malattia: salta la copertura dell’Inps

Se si entra in contatto stretto con una persona affetta da Covid scatta la quarantena obbligatoria, che dura 7 giorni per chi si è vaccinato e 10 per chi invece non lo è. Non in tutti i casi è possibile ricorrere allo smart working, e l’anno scorso questo tipo di assenza era considerato come malattia e quindi coperto dall’Inps. Ma quest’anno le cose sono cambiate e subito sorge la domanda: chi pagherà l’assenza, i lavoratori o le imprese? Facciamo chiarezza.
A cura di Annalisa Girardi
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La quarantena per chi ha avuto un contatto con una persona positiva al coronavirus non sarà più considerata come malattia a lavoro e, di conseguenza, non verrà più coperta dall'Inps. A farlo sapere, già nelle scorse settimane, è stato lo stesso Istituto di previdenza sociale spiegando l'assenza dei lavoratori in quarantena non sarà più a carico suo nel 2021 a causa della mancanza di fondi. Subito è sorta la domanda: allora chi paga? Facciamo chiarezza.

Se si entra in contatto stretto con una persona affetta da Covid scatta la quarantena obbligatoria, che dura 7 giorni per chi si è vaccinato e 10 per chi invece non lo è. Chiaramente la persona in quarantena non si può recare fisicamente a lavoro e non in tutti i casi è possibile ricorrere allo smart working. L'anno scorso questo tipo di assenza era considerato come malattia e quindi la copertura economica spettava all'Inps. Ma con una circolare di inizio agosto l'Istituto ha fatto sapere che per quest'anno le cose sono cambiate. L'indennità di malattia per quarantena non potrà essere erogata per il 2021, in quanto le risorse stanziate bastano a coprire solo per il 2020.

Subito in sindacati si sono mossi per chiedere chiarimenti al governo. La preoccupazione, infatti, è che il costo possa essere scaricato sul lavoratore, che secondo le parti sociali si troverebbero ora di colpo privi di tutele. Secondo Unimpresa, l'Unione nazionale delle imprese, a doversi fare carico dei costi saranno proprio le aziende chiamate a coprire ciò che l'Inps non riconosce più.

Nei giorni scorsi il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, era intervenuto sulla questione in un'intervista con La Stampa, affermando che il problema della mancanza di coperture fosse noto da tempo e che l'Istituto lo avesse segnalato più volte al governo. Secondo Tridico, però, i ministeri del Lavoro e dell'Economia, avrebbero deciso di non stanziare anche quest'anno le risorse impiegate l'anno scorso per far fronte alle assenza da quarantena. "Il legislatore attualmente non ha previsto, per l’anno 2021, appositi stanziamenti volti alla tutela della quarantena e pertanto, salvo eventuali interventi normativi, l’Istituto non potrà procedere a riconoscere la tutela previdenziale per gli eventi riferiti all’anno in corso", aveva anche ribadito l'Inps nella circolare.

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