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La proposta (shock) di Fli per facilitare l’acquisto di armi

Alcuni candidati del partito finiano in Emilia Romagna hanno proposto di snellire le pratiche burocratiche per quanti desiderino entrare in possesso di armi: “Sono troppi i regiudizi nei confronti delle aziende produttrici”
A cura di Biagio Chiariello
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armi negozio

 "Meno burocrazia per chi vuole possedere un'arma". E' lo slogan di alcuni candidati di Fli in Emilia-Romagna. In settimane infuocate dal dibattito sulle armi negli Stati Uniti, insomma con un tempismo perfetto, arriva la proposta per semplificare l'accesso alle armi da fuoco da parte di Enzo Raisi e Gianfranco Paglia, appoggiati da Roberto Flaiani. Hanno quindi presentato "una proposta di legge relativa alla riforma della rappresentanza militare che da diversi anni è attesa da tutto il comparto, puntando su diritti e doveri oltre che sulla dignità della persona”. Per essere sintetici, si tratta di tutelare il diritto a possedere le armi "legalmente e responsabilmente senza vessazioni", così da rendere molto più semplice la soddisfazione del "bisogno" di avere in casa una pistola o un fucile come passatempo o come difesa personale. "La legislazione va semplificata", puntualizza Raisi, in corsa per un posto alla Camera nelle file dei finiani. Gli fa eco il collega Roberto Flaiani che va a difesa delle industrie delle armi. "I pregiudizi colpiscono anche le aziende produttrici, con regole e regoline che impediscono a queste nostre eccellenze di crescere nei mercati internazionali". Tra i punti rilevanti del loro programma, che come prevedibile ha suscitato un vespaio di polemiche, "il diritto alla legittima difesa, a protezione della vita e dell'autodeterminazione" e la garanzia "dell'esercizio responsabile e sostenibile delle attività venatorie".

Come era facile ipotizzare, la proposta non ha accolto molti consensi. "Va in direzione contraria rispetto a quanto si deve fare", secondo Andrea Defranceschi, Capogruppo del Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna. "La cronaca di tutti i giorni – afferma Defranceschi – ci insegna, purtroppo, che il possesso privato di armi, che la proposta Fli vuole favorire, non aumenta affatto la sicurezza ma, all'opposto, incrementa la conflittualità e la violenza, causando ancora più morti". C'è da dire che Raisi non è nuovo idee simili. Già in passato aveva tentato di far approvare provvedimenti che promuovessero l'uso delle armi. E' del 2001 la proposta di legge presentata alla Camera, con la quale si voleva rendere legale il possesso di armi da parte dei parlamentari, abolendo pure l'obbligo di licenza. Il tutto motivato dal fatto che i compiti svolti dagli "onorevoli" li sottopongono a continui rischi e pericoli. Qualche anno dopo propone di estendere il porto d'armi anche per le guardie giurate che prestano servizio nei parchi.

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