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La proposta di legge sul salario minimo torna in Aula: il 17 ottobre riprende l’esame alla Camera

La proposta di legge sul salario minimo a 9 euro l’ora, sottoscritta da tutte le opposizioni (meno Italia Viva), tornerà nell’Aula della Camera il prossimo 17 ottobre.
A cura di Annalisa Girardi
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La proposta di legge sul salario minimo torna in Aula alla Camera. È attesa per il 17 ottobre, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. ‘‘In capigruppo alla Camera, come M5S abbiamo chiesto che la proposta di legge sul salario minimo, a prima firma del presidente Giuseppe Conte, venisse calendarizzata al più presto. L'abbiamo ottenuta per il 17 ottobre, nonostante il tentativo di maggioranza e governo di lanciare la palla in tribuna affidando il dossier al Cnel. La nostra battaglia non si ferma: lo dobbiamo ai quasi 4 milioni di lavoratori poveri del nostro Paese", ha scritto in una nota il capogruppo del Cinque Stelle alla Camera Francesco Silvestri.

Si riprendono così i fili della discussione sul salario minimo legale a nove euro l'ora, come proposta dalle opposizioni unite (meno Italia Viva). Ad agosto Giorgia Meloni aveva incontrato Giuseppe Conte, Elly Schlein, Carlo Calende e Nicola Fratoianni, annunciando di voler coinvolgere il Cnel per arrivare nel giro di due mesi – quindi a ottobre – a una proposta condivisa.

Nelle scorse settimane il Consiglio nazionale dell'Economia e del Lavoro, presieduto dall'ex ministro Renato Brunetta, ha portato avanti una serie di audizioni per poi preparare tutta la documentazione necessaria per formulare una proposta unitaria. La ripresa dei lavori alla Camera sul salario minimo – che ricominciano dopo la sospensiva di quest'estate – dovranno quindi tenere in considerazione anche tutte queste osservazioni.

L'intesa, comunque, ad oggi non è ancora scontata. "Certamente non sono soddisfatta di un dibattito che incentra intorno ad un numero e ad un valore orario quella che è una riflessione molto più ampia e che credo debba estendersi per andare a toccare la qualità della contrattazione", ha detto la ministra del Lavoro, Marina Calderone, parlando del salario minimo a un'iniziativa della Cisle affermando che non bisogni "farsi attrarre dalle chimere".

La ministra ha poi concluso: "Il valore di un contratto è determinato non solo e non esclusivamente dall'importo della retribuzione oraria, ma è dato da tutta una serie di strumenti e garanzie che la contrattazione riesce a mettere in campo. Se veramente vogliamo cambiare questo Paese, se veramente vogliamo cambiare il mondo del lavoro, dobbiamo usarlo in modo pragmatico e soprattutto farlo senza farci attrarre dalle chimere, da chi su alcuni temi costruisce dei percorsi molto teorici ma pochi riflessi nella vita reali delle persone. Bisogna guardare alla qualità del contratto".

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