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La proposta di legge del M5S: niente pubblicità nei programmi tv per bambini

Presentata alla Camera dei deputati la proposta di legge del Movimento 5 Stelle: “I bambini non possono essere considerati dei consumatori sin dalla più tenera età.”
A cura di Redazione
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Nella giornata di oggi, alla Camera dei deputati è stata presentata la proposta di legge del Movimento 5 Stelle per la tutela dei minori per quel che concerne la pubblicità nei programmi televisivi. La proposta porta la firma del Presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai Roberto Fico, nonché delle deputate del Movimento 5 Stelle Dalila Nesci e Mirella Liuzzi, e segue in qualche modo le iniziative intraprese in questi mesi in sede di Commissione di Vigilanza. Come spiega la nota del gruppo parlamentare del Movimento, infatti, a partire da maggio “scompariranno i messaggi pubblicitari su Rai Yoyo”, ma ciò è considerato solo un primo passaggio essenziale.

Spiegano i deputati del Movimento 5 Stelle:

I bambini vanno rispettati e tutelati. Il bombardamento pubblicitario continuo a cui sono sottoposti non è tollerabile e può avere effetti nocivi sulla loro salute e sul corretto sviluppo fisico, psichico e morale. Effetti è tanto più forti quanto maggiormente svantaggiato è l'ambiente socioeconomico di provenienza.

Studi e ricerche hanno messo in evidenza l'incapacità, soprattutto dei bambini minori di 8 anni di distinguere tra "messaggio pubblicitario" e "messaggio editoriale", non percependo la differenza tra un video promozionale e un cartone animato.
I più piccoli hanno il diritto di vivere la propria età con serenità senza essere considerati come una categoria di consumatori e senza essere destinatari di stimoli volti a generare il desiderio dell'acquisto e del possesso.

La televisione deve essere uno strumento utile all'accrescimento culturale delle nuove generazioni, allo sviluppo del senso critico e civico, alla conoscenza e all'ampliamento di nuovi orizzonti artistici, al loro intrattenimento e alla loro educazione. Non quindi un mezzo per l'induzione forsennata al consumo.

Di conseguenza, l’idea è quella di stabilire il divieto di inserzioni pubblicitarie in tutti i programmi direttamente rivolti ai minori di 10 anni (ovvero ai bambini in età prescolare e scolare): in nessun caso potrà più esser trasmesso uno spot se davanti al piccolo schermo siederanno i telespettatori più giovani.

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