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La proposta di Italia Viva: il bollino coronavirus free per i luoghi di lavoro sicuri

La proposta arriva da Italia Viva, in vista dell’avvio della cosiddetta fase due, che dovrebbe cominciare a partire dal 3 maggio: “Un rigidissimo protocollo, che dovrà essere validato dalle autorità sanitarie, che dovrà prevedere ogni provvedimento da adottare per poter tornare a lavorare in sicurezza”.
A cura di Redazione
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Come noto, il governo ha prorogato le misure di contenimento fino al prossimo 3 maggio, riaprendo soltanto alcune attività commerciali (librerie e cartolerie) e aziende (essenzialmente il settore della componentistica e delle forniture per l'agricoltura). Nel frattempo, prosegue il lavoro per la cosiddetta fase due, che prevede un graduale ritorno alla normalità, con la riapertura della grande maggioranza delle attività commerciali e dei luoghi di lavoro in generale. In tal senso, sul tavolo vi sono diverse proposte, che dovranno essere vagliate dalla task force governativa, composta da esperti e da personalità del mondo dell'imprenditoria.

Oggi tocca al deputato di Italia Viva Gianfranco Librandi provare a elaborare una proposta per consentire di riprendere le attività lavorative il prima possibile. "Proponiamo al Governo la stesura di un rigidissimo protocollo, che dovrà essere validato dalle autorità sanitarie, che dovrà prevedere ogni provvedimento da adottare per poter tornare a lavorare in sicurezza", spiega l'esponente renziano, scendendo nel dettaglio: "L'imprenditore dovrà garantire presidi sanitari di ogni tipo, mascherine, guanti, occhiali protettivi e quanto necessario, rispetto delle distanze di sicurezza, frequenti sanificazioni degli ambienti, test sierologici settimanali e misurazione quotidiana della febbre degli occupati e tutto ciò che può assicurare una ripresa delle attività in sicurezza".

Per le aziende che rispetteranno il protocollo è ipotizzabile il rilascio di una sorta di bollino "coronavirus free", una certificazione che garantisca il rispetto delle norme sanitarie. Spiega ancora Librandi: "Si può pensare a uno specifico logo da esporre all'esterno dell'azienda, del negozio, dello studio o dell'hotel per certificare che che si può tornare a lavorare senza rischi". Nella lettura del deputato, infatti, non "possiamo salvarci dal coronavirus per poi morire di disoccupazione" e dunque si rende necessario "riaccendere il nostro Paese in fretta, come già stanno facendo nel resto d'Europa", prima che non si riuscirà a "consegnare le nostre merci e fornire i nostri servizi, con le ordinazioni che saranno annullate e passeranno nelle mani di altri fornitori".

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