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Elezioni politiche 2022

La proposta di Giuseppe Conte: diminuire l’orario di lavoro e mantenere lo stesso stipendio

Meno ore di lavoro, stesso stipendio. È una proposta di Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, ma non solo. Anche Nicola Fratoianni infatti ha detto che sia arrivato il momento di ridurre l’orario lavorativo a parità di salario.
A cura di Annalisa Girardi
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Ridurre l'orario di lavoro, mantenendo però lo stesso stipendio. È la proposta che lancia il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte. "È un tema forte, importante. Possiamo partire da quattro ore di riduzione sulle 40 settimanali. Ne discuteremo, non va fatto contro le imprese, ma su base volontaria. L'idea è sperimentare questa norma nei settori a più alta componente tecnologica", ha spiegato l'ex presidente del Consiglio in un'intervista con La Stampa. E ancora: "Tutti gli studi in materia dimostrano che non è vero che più si lavora e più si è produttivi, oltre una certa soglia la produttività non migliora affatto, anzi".

Conte ha quindi sottolineato che sebbene in Germania la media di ore lavorate all'anno sia inferiore rispetto a quella italiana, la produttività è più alta: "In Italia ci ritroviamo con una media di ore lavorate all'anno, che è la più alta in Europa: noi siamo a circa 1.723 ore l'anno, in Germania a 1.356 e hanno una produttività molto più elevata".

Il leader M5s non è l'unico ad aver avanzato la proposta di meno ore di lavoro a parità di stipendio in questa campagna elettorale. Anche il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, presentando il programma comune di Verdi e Sinistra ha affermato: "È arrivato il momento di ridurre l'orario di lavoro a parità di salario, è una proposta giusta". Per poi aggiungere: "Non è solo socialmente giusta, ma è anche l'unica proposta su questo fronte in grado di incrociare il tema della riorganizzazione delle politiche del lavoro con quello decisivo della transizione ecologica".

Non è l'unico punto programmatico che la Sinistra e il Movimento Cinque Stelle hanno in comune. E a margine della conferenza stampa di Fratoianni i giornalisti, facendoglielo notare, gli chiedono se sia possibile dopo le elezioni un'intesa con i pentastellati: "Se è possibile o auspicabile un'intesa con il Movimento Cinque Stelle post-voto? Il post voto è il Parlamento. Nel Parlamento si misurano le proposta e si costruiscono le convergenze. Dovremmo ritrovare la funzione del Parlamento", ha risposto il leader di Si.

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