La proposta di Calenda a Forza Italia, +Europa e un pezzo del Pd: “Una coalizione di volenterosi”

"I volenterosi italiani". È l'appello lanciato da Carlo Calenda a Forza Italia, Più Europa, ai riformisti del Partito democratico e a quanti "sono a favore di una Nato europea". Nel suo intervento di chiusura al congresso del partito, il segretario di Azione si è rivolto alle altre forze politiche chiamandole a raccolta: "A un certo punto i grandi Paesi europei ci diranno: va bene, c'è la piazza di Conte, la piazza di Schlein, la piazza di Salvini" ma voi con chi state?"
Indicando le varie posizioni in campo, Calenda ha osservato: "C'è un gruppo di volenterosi composto da Forza Italia, noi, +Europa, non da Italia Viva. Ci siamo in questo campo FI, noi, un pezzo del Pd". I dem a cui fa riferimento Calenda sono gli esponenti dell'area riformista, che il leader chiama per nome. "A Gentiloni, a Picerno, a Gori a Nardella, a Sensi, vi dovete rendere conto che forse la vostra non è la vera sinistra. A questi amici dico che nessuno chiede a loro di entrare in Azione, un piccolo partito, ma fate qualcosa voi, costruite un partito diverso che si possa federare con noi, che lavori insieme a noi che abbia la forza di staccare il pezzo dei volenterosi", ha dichiarato.
Il richiamo è naturalmente alla coalizione promossa da Keir Starmer ed Emmanuel Macron tra i Paesi Ue ed extra Ue con l'obiettivo di rafforzare la difesa europea. Dalla coalizione Calenda ha escluso Matteo Salvini e Giuseppe Conte, che ha definito "la stessa cosa", cioè dei "populisti", e pure Matteo Renzi, perché "ha detto di non essere favorevole al riarmo". Resta fuori anche Elly Schlein, ma Calenda non chiude completamente. "Dico, lei vuole un'Europa senza armi. Ma ora senza armi non c'è l'Europa", ha spiegato, mettendo in mezzo la premier. "Come spero che Meloni capisca che oltre le armi ci vuole l'Europa, spero che Schlein capisca che ci vogliono le armi".
Tra i primi a rispondere all'appello di Calenda è il capogruppo degli azzurri al Senato, Maurizio Gasparri. "Noi siamo i fondatori del centrodestra, chi ci ama ci segua. Chi vuol stare con noi si faccia avanti", ha chiosato. "Chi spera, tra commentatori e giornalisti tendenziosi, che accadano cose diverse vive fuori dalla realtà e spera che i propri favoriti, incapaci e perdenti, vincano per ingenuità e errori altrui. Il campo dei volenterosi è il centrodestra fondato da Berlusconi e oggi guidato da Fi, Fdi e Lega. Altri campi non ci riguardano e in realtà non esistono".
Critica Alessandra Nardini, esponente della direzione nazionale del Pd. "Ho letto con profondo imbarazzo le dichiarazioni di Carlo Calenda al congresso del suo partito. Devo dire che ho trovato di per sé singolare e, per quanto mi riguarda sbagliato, che il leader di un partito che dovrebbe essere di opposizione abbia invitato la presidente del Consiglio, espressione della peggior destra dal dopoguerra ad oggi, leader di un partito che ha nel proprio simbolo la fiamma tricolore", ha commentato. "Di fronte a queste dichiarazioni sarebbe doveroso che tutte e tutti, nel Pd, chiarissimo che non esistono volenterosi che vogliono stare con un pezzo di FI ma che, invece, vogliamo costruire un campo progressista partendo da Avs e M5s", ha chiarito.