La proposta delle Regioni per il Green Pass rafforzato: al bar o allo stadio solo con il vaccino
Il governo accoglierà la richiesta di un confronto con le Regioni, che chiedono una stretta sulle misure anti contagio per non dover chiudere tutto nuovamente. Non solo per quanto riguarda la possibilità di far valere le restrizioni, nel caso si tornasse alla zona arancione o alla zona rossa, ma anche in merito al Green pass. Quello che chiedono le Regioni è di pensare a due Certificati diversi. Uno, solo per vaccinati e guariti, che permette di andare al ristorante, al cinema, al museo o allo stadio indipendentemente dal coloro della Regione. E un altro, ottenibile anche con il tampone, che permetta di andare a lavoro.
Insomma, per andare a lavoro si potrebbe continuare a ricorrere al tampone. Ma per tutte le altre attività per cui attualmente è richiesto il Green Pass, questo non basterebbe più. Una misura per far fronte alla quarta ondata di contagi che sta dilagando in tutta Europa. E che si fa sentire anche in Italia, anche se nel nostro Paese la situazione è al momento decisamente più sostenibile. Tuttavia i governatori e le autorità locali sono preoccupati che la situazione possa presto degenerare e cercano quindi di blindare il Natale ed evitare restrizioni troppo gravose che peserebbero molto a livello economico e sociale.
"Abbiamo ricevuto, presidente Fedriga, la richiesta da parte della Conferenza delle Regioni di un incontro urgente con il governo in merito alle regole attualmente in vigore per contrastare il Covid e in merito al Green pass. Ho informato di questa vostra richiesta il presidente del Consiglio Draghi e il ministro Speranza. Il governo è ovviamente disponibile a mettere in agenda un tavolo di confronto, che dunque faremo a breve’’, ha assicurato la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini.
La ministra ieri aveva anche sottolineato che il governo fosse pronto a prendere in considerazione tutte le misure del caso, se la situazione epidemiologica si rivelasse tale da renderlo necessario. Al momento però, aveva anche precisato, i numeri sarebbero ancora sotto controllo e sul tavolo del governo non ci sarebbero quindi restrizioni più severe in vista.