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La proposta del M5S: reddito di cittadinanza subito e via riforma pensioni della Fornero

Il gruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle ha presentato la “finanziaria alternativa”: liberare risorse agendo sulle leva del deficit e destinandole a misure per la crescita e sostegno al reddito.
A cura di Redazione
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Una conferenza stampa con tanto di slide per presentare la “Finanziariabuona”, la legge del Movimento 5 Stelle che si contrappone in qualche modo alla legge di stabilità del Governo Renzi, in questi giorni oggetto di una complessa battaglia a colpi di emendamenti nella Commissione Bilancio della Camera dei deputati. Si tratta di una proposta molto articolata, che tiene insieme spesa sociale ed investimenti e che parte dalla critica serrata alla proposta del Governo, considerata “una legge di Stabilità zeppa di nuove tasse (evidenti e occulte)”, che continua sulla strada “dell’autolesionismo di bilancio imposto dalla moneta unica”.

L’assunto da cui parte la proposta grillina è chiaro: “La crisi impone di sforare il parametro stupido e anacronistico del 3% sul deficit/Pil, perché il benessere degli italiani è più importante di una soglia decisa negli anni '80 […] e di distruggere i feticci del pareggio di bilancio strutturale e della riduzione del debito a prescindere”. Dunque, si propone di liberare risorse agendo sulla leva del rapporto fra deficit e Pil (anche il Governo ha agito sul deficit, sia pure senza sforare il tetto del 3%), portando il disavanzo al 4,4% alla stessa quota della Francia; allo stesso tempo si chiede una ridiscussione sui trattati e lo scorporo totale della spesa per gli investimenti dal computo del deficit (da segnalare anche la volontà di escludere dal calcolo del Pil le attività illegali). Per quel che concerne il recupero delle risorse, poi, si chiede di recuperare il piano Cottarelli e discuterlo in Parlamento, così da avviare una vera discussione sulla spending review negli organismi competenti; prevista inoltre la soppressione degli enti inutili (e delle 26mila cariche “generate” dalla riforma delle province Delrio), la cancellazione delle missioni in Afghanistan e Kosovo, il taglio di 2,1 miliardi di spese militari e l’Imu sulle piattaforme petrolifere.

La parte relativa alle nuove spese (per un totale di 54,3 miliardi di euro) è il centro del progetto grillino e poggia soprattutto su due grandi progetti: il reddito di cittadinanza (che nelle stime dei parlamentari 5 Stelle vale 20 miliardi di euro) e l’abolizione della riforma delle pensioni di Elsa Fornero (che vale 19 miliardi). Altre misure rilevanti risultano:

  • Abolizione Irap micro-imprese fino a 10 dipendenti e fino a 2 milioni di fatturato (costo: 3,5mld)
  • Scorporo fondi per il dissesto idrogeologico dal Patto di stabilità (costo: 1 mld)
  • Taglio a scuole non statali in favore delle pubbliche (50 mln riallocati)
  • Riduzione e rimodulazione tasse universitarie (costo: 300 mln)
  • Introduzione di un regime dei minimi al 5% per il primo quinquennio e poi al 15% per P.Iva che fatturano fino a 40mila euro (costo: 1 mld rispetto a nuovo regime in Stabilità)
  • Abolizione Tasi (costo: 4 mld)
  • Sblocco automatismi stipendiali Forze dell’ordine (costo: 800 mln)
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