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Il caso Cospito

La Procura di Torino è contraria alla revoca del 41bis per Alfredo Cospito

Nonostante le condizioni di salute dell’anarchico sarebbero peggiorate nettamente nelle ultime settimane, la Procura torinese avrebbe deciso di bocciare l’istanza presentata dal legale di Cospito: nessuna revoca del 41bis per l’anarchico.
A cura di Annalisa Girardi
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No alla revoca del 41bis ad Alfredo Cospito. Questo il parere, secondo quanto riportano le agenzie di stampa, arrivato dalla Procura generale di Torino al ministero della Giustizia. Nonostante le condizioni di salute dell'anarchico sarebbero peggiorate nettamente nelle ultime settimane, la Procura torinese ha quindi deciso di bocciare l'istanza presentata dal legale di Cospito, l'avvocato Flavio Rossi Albertini.

L'anarchico si trova da oltre cento giorni in sciopero della fame, per protestare proprio contro il regime di carcere duro a cui è sottoposto. Attualmente detenuto nel carcere milanese di Opera, in cui è stato trasferito proprio per poter monitorare meglio le sue condizioni.

"Dopo oltre 105 giorni di sciopero della fame la situazione è estremamente critica. Attendiamo le determinazioni ma qualcuno faccia sapere in tempi rapidi ad Alfredo Cospito se il provvedimento verrà revocato. Non c'è più tempo", aveva detto oggi il suo avvocato, descrivendo l'anarchico come un "uomo provato da questo lungo sciopero, che non mangia da più di cento giorni".

"Ha il grandissimo merito di avere messo sotto gli occhi di tutti l'abnormità dell'ergastolo ostativo e del 41 bis. Grazie a lui ora le persone sanno che i reclusi vengono torturati col 41 bis e in questo modo nessuno potrà permettersi di dire che non lo sapeva. Sta facendo un sacrificio, sì un sacrificio in primo luogo per lui perché l'ergastolo ostativo col 41 bis significherebbe una morte giorno dopo giorno, ma facendolo per lui ed essendo lui un animale politico, lo fa anche per tutti gli altri", ha aggiunto il legale.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, da parte sua, ha già detto di non avere alcuna intenzione di revocare il 41bis. La decisione spetta alla Corte di Cassazione, che è stata aggiornata al prossimo 24 febbraio. Una data anticipata rispetto a quelle inizialmente previste del 20 aprile prima e del 7 marzo poi.

"Una cosa interessante che non si è notata: Cospito nel 1991, già in carcere, decise di fare lo sciopero della fame, e venne graziato. Lo Stato lo ha graziato ed è andato a sparare a della gente. Non stiamo parlando di una vittima, per come la vedo io. È possibile che oggi ritenga che tornando a fare lo sciopero della fame, potrebbe…", ha commentato Giorgia Meloni, ospite della trasmissione Diritto e rovescio, su Rete4.

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