La prima preoccupazione degli italiani non sono più i migranti, ma il costo della vita: il sondaggio

L'Eurobarometro, pubblicato oggi dal Parlamento Europeo, ha tracciato un quadro delle preoccupazioni dei cittadini europei, rivelando una netta evoluzione nelle priorità rispetto al passato. Fino a qualche anno fa, la questione dell'immigrazione sembrava essere una delle sfide più urgenti per l'Unione Europea, ma oggi, con sorpresa, questo tema sembra aver perso centralità. Le difficoltà economiche, come l'inflazione, l'alto costo della vita e la creazione di nuovi posti di lavoro, sono ora emerse come le preoccupazioni principali per la maggior parte degli europei. Parallelamente, cresce il desiderio di vedere l'Unione Europea assumere un ruolo più forte nella difesa e nella sicurezza, soprattutto in un contesto geopolitico sempre più incerto e frammentato. Questo cambiamento di focus, che tocca la sicurezza, la competitività e le priorità economiche, potrebbe segnare un momento cruciale per riflettere sulle sfide future che l'Europa dovrà affrontare.
A questo si aggiunge che, tra i valori che i cittadini europei vorrebbero vedere difesi dal Parlamento europeo, ci sono la pace (45%), la democrazia (32%) e la tutela dei diritti umani nell'UE e nel mondo (22%).
La mutata priorità: dall'immigrazione alla sicurezza economica
Negli ultimi anni, la questione della migrazione ha dominato il dibattito pubblico in Europa, spesso al centro della retorica politica. Il recente Eurobarometro evidenzia però un cambiamento davvero significativo: secondo il sondaggio, solo il 13% degli italiani infatti considera questo tema tra le principali preoccupazioni, relegandolo addirittura all'ultimo posto. Le difficoltà economiche e l'incremento dei costi sono invece percepiti come i problemi più urgenti, con il 43% degli italiani che ritiene che l'Unione Europea debba concentrarsi principalmente proprio su questi temi. Anche a livello continentale, il quadro è simile: l'inflazione e l'aumento dei prezzi sono le preoccupazioni principali per il 43% dei cittadini europei, seguite dalla lotta alla povertà e dalla sicurezza dell'UE.

La sicurezza e la difesa: un appello a un'Europa più forte
Priorità fondamentali per il futuro dell'Europa sono ora sicurezza e difesa: il 74% dei cittadini ritiene che il proprio Paese tragga beneficio dall’appartenenza all'UE; il 62% vorrebbe che il Parlamento europeo avesse un ruolo più forte nella protezione dalle crisi globali e dai rischi per la sicurezza. Questo dato è particolarmente significativo tra i giovani, che sembrano esprimere un crescente desiderio di una difesa comune più solida e di una maggiore coesione tra gli Stati membri. È evidente, dunque, come la geopolitica in evoluzione, con conflitti come quello in Ucraina e in Medio Oriente, abbia contribuito a spingere la sicurezza al centro delle preoccupazioni europee. Il 76% dei cittadini europei sostiene che l'UE abbia poi bisogno di più risorse per rafforzare la propria capacità di risposta alle sfide globali: la richiesta di un'azione unita si fa sentire forte, con l'89% degli intervistati che afferma che gli Stati membri dovrebbero collaborare in modo più compatto per affrontare le minacce comuni.
"Due terzi degli europei vogliono che l'Ue svolga un ruolo più importante nella loro protezione. Questa è una chiara richiesta di azione a cui risponderemo. L'Europa deve essere più forte affinché i nostri cittadini si sentano più sicuri", ha affermato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola: "Il Parlamento europeo garantirà che ogni proposta avanzata sia abbastanza audace e ambiziosa da corrispondere al grave livello di minaccia che l'Europa deve affrontare. L'Europa deve farsi avanti oggi, o rischia di essere calpestata domani".

Le previsioni sul futuro: un clima di incertezza
Nonostante la crescente domanda di maggiore sicurezza e difesa, il futuro non appare roseo per la maggior parte degli europei. La domanda sul futuro dello standard di vita ha sollevato infatti preoccupazioni diffuse: il 33% degli intervistati prevede un peggioramento nelle condizioni di vita nei prossimi cinque anni: in particolare, Francia e Germania si distinguono per il pessimismo dei loro cittadini, con oltre metà degli intervistati che si aspettano un futuro più difficile; in Italia, tuttavia, solo l'11% dei cittadini prevede un futuro peggiore, con una larga maggioranza che considera immutato il proprio tenore di vita. Questo scenario di incertezza è alimentato anche dalla percezione di una crescente difficoltà economica e da un sentimento di fatalismo che sembra permeare l'opinione pubblica: sebbene l'Italia non emerga come il paese più pessimista, il clima di preoccupazione è ampiamente condiviso in tutta Europa.

L'Unione Europea: una forza che deve crescere
Alla luce di questi cambiamenti, una domanda centrale emerge: come deve evolversi l'Unione Europea per affrontare le sfide future? La risposta sembra chiara. Un forte 66% dei cittadini sostiene che l'UE debba infatti assumere un ruolo più forte, non solo nella difesa e sicurezza, ma anche nella gestione delle crisi economiche e nella creazione di opportunità di lavoro. La crescente richiesta di maggiori risorse per l'UE, poi, indica che gli europei sono pronti a sostenere politiche più ambiziose, seppur a fronte di una realtà economica difficile.
"Il 74% degli europei afferma che il proprio paese trae vantaggio dall'appartenenza all'Ue, il più alto sostegno registrato in 42 anni. Con la pace e la sicurezza al primo posto", ha scritto su X (ex Twitter) Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, commentando i risultati dell'ultimo Eurobarometro: "Il 66% desidera un ruolo più importante per l'Europa nel proteggerli dalle crisi globali e dai rischi per la sicurezza. Vi ascoltiamo. E siamo pronti a fare la nostra parte".
Furore (M5s): "Eurobarometro conferma, cittadini vogliono la pace"
"I cittadini europei vogliono la pace e non una guerra infinita in Ucraina, così come in Medio Oriente. Al primo posto fra i valori da difendere c'è infatti quello della pace, scelto dal 45% degli intervistati. I vari Ursula Von der Leyen, Giorgia Meloni, Friedrich Merz, Kaja Kallas che hanno scommesso sulla guerra e su una vittoria militare sul campo dell'Ucraina ascoltino di più i cittadini e meno i lobbisti di armi come Guido Crosetto che, non a caso, prima di diventare Ministro della Difesa era Presidente dell'Aiad, la Confindustria di chi produce armi", a scriverlo in una nota, l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Mario Furore, che ha poi aggiunto: "Altro dato rilevante del sondaggio è quello che vede i cittadini europei sempre più preoccupati per la situazione economica: ben il 33% di loro teme infatti un peggioramento del proprio tenore di vita. Pace e prosperità sono la nostra bussola e per difendere questi valori, sempre più minacciati dalla Commissione europea e dal governo italiano, sabato 5 aprile scenderemo in piazza a Roma. Saremo tantissimi!".