La Prestigiacomo lascia il Pdl, ma non si dimette: deciderà Berlusconi
Se nei giorni scorsi abbiamo assistito, in occasione della crisi di governo, a significativi passaggi di fronte dall'opposizione alla maggioranza, oggi si registra un movimento che, anche se non esattamente inverso, comunque impone una sottrazione dai banchi del Pdl. Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha infatti annunciato l'intenzione di voler lasciare il Pdl. "Vado nel gruppo misto", ha risolto il ministro dopo che una sua proposta ha avuto il consenso dell'opposizione e l'ostilità dei propri colleghi di partito.
La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso precede la votazione sulla legge per la libera imprenditorialità ed il sostegno del reddito. La Presigiacomo, infatti, aveva palesato la volontà di ricondurre in commissione il testo perché venisse integrato con un approfondimento alla norma riguardante lo smaltimento dei rifiuti per le piccole imprese. La richiesta, a questo punto, viene messa ai voti, fornendo l'occasione idonea a quello scenario surreale in cui la maggioranza vota contro la Prestigiacomo, mentre l'opposizione a favore. Dai banchi del Pdl si leva anche qualche voce che esorta "dimissioni, dimissioni".
Di fatto il ministro viene messo in minoranza e non può che concludere tra le lacrime: "Lascio il Pdl". Del resto la Prestigiacomo ha dovuto rinunciare anche ad uno di quei punti ritenuti fondamentali dal ministro per la riduzione dei rifiuti. Dal 1 gennaio 2011, infatti, dovevano andare in pensione le buste di plastica in tutti gli esercizi. Si tratta della finanziaria del 2007 la cui esecutività era sempre stata procrastinata e che finalmente doveva trovare attuazione. Nonostante le assicurazioni del ministro, le buste di plastica attenderanno altri 12 mesi per lasciare il paese.
Intanto seguono le accuse: la Prestigiacomo incolpa il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, di non aver prestato la dovuta attenzione alle osservazioni del ministro, mentre questi, rispondendo, evidenzia che il proprio dovere è quello di "ascoltare i parlamentari del gruppo che hanno lavorato per lungo tempo a questo provvedimento senza che fosse venuta nessuna indicazione diversa da parte del ministro". Un provvedimento, quello sulla libera imprenditorialità, che ha "registrato un largo schieramento favorevole che è andato al di là della maggioranza, avendo avuto il consenso dell'Udc e di Fli" (283 sì, 190 no, 2 astenuti).
Per quanto riguarda il ruolo che attualmente ricopre la Prestigiacomo, escludendo per il momento i suggerimenti sentiti in aula riguardante le sue dimissioni, il ministro precisa che "Resto finché Berlusconi lo riterrà".