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La presidente della Vigilanza Rai dice che bisogna cambiare la legge per le nomine dei vertici

“Le forze politiche convergano su una riforma da avviare il prima possibile per svincolare la Rai dal governo e dalla politica”: lo ha detto la presidente della commissione di Vigilanza Rai, parlando delle nomine del Cda del servizio pubblico.
A cura di Annalisa Girardi
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Sulle nomine dei membri del consiglio di amministrazione della Rai bisognerebbe aspettare la pronuncia del Consiglio di Stato in merito al ricorso di alcuni candidati. Lo ha detto la presidente della commissione di Vigilanza del servizio pubblico, Barbara Floridia, durante la tavola rotonda "No Peace, No Panel" al Senato. "Non è il momento di strappi ed è necessario evitare possibili sovrapposizioni e caos. Dopodiché una cosa è certa: non è accettabile che i vertici della tv pubblica vengano nominati sulla base di una legge che contrasta con i principi del Media freedom Act europeo, rendendolo di fatto illegittimo", ha detto la senatrice del Movimento Cinque Stelle.

Floridia ha anche messo in chiaro che il prossimo Cda dovrà essere l'ultimo nominato con la legge Renzi, del 2015: "La riforma della governance è urgentissima. Le forze politiche convergano su una riforma da avviare il prima possibile per svincolare la Rai dal governo e dalla politica". La presidente della Vigilanza ha parlato mentre sono in corso le capigruppo di Camera e Senato, a cui ha chiesto appunto di calendarizzare il voto dei vertici del servizio pubblico dopo la pronuncia del Consiglio di Stato, attesa per il prossimo 4 luglio.

Alla tavola rotonda Floridia ha anche affrontato il tema della pace, soffermandosi su come questo venga analizzato e discusso nei canali del servizio pubblico: "Questo progetto vuole che nel servizio pubblico il più possibile si dia voce ai movimenti pacifisti, e io da presidente della commissione di vigilanza e di indirizzo Rai ritengo che sia giusto ascoltare questo appello, condividere questo appello con i colleghi commissari e con la stampa tutta, quindi l'opinione pubblica, e poi portarlo anche all'attenzione del Cda Rai".

Poi ha concluso citando Papa Francesco. "Il Pontefice dice che stiamo vivendo una terza guerra mondiale a pezzi. Questo è vero, nell'anno abbiamo il 12% di aumento dei conflitti e una persona su sei a questo mondo vive dove c'è un conflitto. Questo è un problema ed è un problema soprattutto se non si parla di percorsi di pace".

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