La polemica di Salvini sul 25 aprile: “Sia vera libertà, non venga messa in discussione per virus”
Anche quest’anno, come ormai avviene da tempo, il 25 aprile viene preceduto dall’ormai tradizionale polemica sulla festa della liberazione. Se, da una parte, rientra la polemica tra Anpi e governo, ci pensa il leader della Lega, Matteo Salvini, a cercare di riaccendere lo scontro parlando del 25 aprile. Durante una conferenza stampa, Salvini afferma: “Il 25 aprile si parla di libertà, quella che ci hanno lasciato i nostri nonni. Non vorrei che venga messa in discussione da qualcuno in nome del virus. Mi auguro che il 25 aprile coincida con una giornata di libertà vera”.
La polemica di Salvini sul 25 aprile
Per Salvini non basta “cantare Bella ciao sui balconi il 25 aprile per dirsi italiani. Mentre c’è chi canta Bella ciao sui balconi escono tre camorristi di galera. Cantare di meno e lavorare di più magari sarebbe utile”. Il leader della Lega prosegue, parlando della scarcerazione di alcuni boss della criminalità organizzata: “Le vittime di mafia si staranno rivoltando nella tomba alla notizia dell'uscita dal carcere di alcuni capi”. Poi torna sulla festa della liberazione: “È chiaro che sarà un 25 aprile particolare, come sarà un primo maggio particolare, ma come sono tutte le giornate” in questa fase di emergenza.
25 aprile, pace fatta tra governo e Anpi
Dopo la circolare inviata dalla presidenza del Consiglio ai prefetti, Palazzo Chigi replica all’Associazione nazionale dei partigiani assicurando che i loro esponenti non verranno esclusi dalle celebrazioni del 25 aprile: “La circolare è indirizzata alle sole autorità pubbliche e, in ragione dei provvedimenti restrittivi legati al Covid-19, intende semplicemente limitare la partecipazione delle autorità ed escludere assembramenti. Le associazioni partigiane e combattentistiche potranno quindi partecipare alle celebrazioni per il 75esimo anniversario della Liberazione, naturalmente in forme compatibili con l'attuale situazione di emergenza”. Pace fatta, quindi, tra governo e Anpi, che esprime “soddisfazione per il chiarimento in merito alla nostra presa di posizione. Andiamo avanti con il 25 aprile, con le celebrazioni nel pieno rispetto dei dispositivi di sicurezza di questa data fondativa della Repubblica, della democrazia, della convivenza civile. Dell'Italia. L'Anpi ci sarà”.