La petizione per il salario minimo supera le 200mila firme in due giorni, obiettivo un milione
Un altro traguardo raggiunto per la campagna di raccolta firme lanciata dalle opposizioni (tutte tranne Italia viva) per sostenere la proposta di salario minimo a 9 euro l'ora. La petizione online Salario minimo subito, lanciata il 13 agosto, secondo i suoi promotori ha raggiunto la cifra di 200mila firme già ieri, nella giornata di Ferragosto. "L'adesione è stata massiccia nonostante la giornata festiva", hanno fatto sapere gli organizzatori.
I problemi tecnici che si erano presentati al lancio del sito salariominimosubito.it non avevano impedito di raggiungere in fretta un primo traguardo: 100mila firme "in poche ore", come aveva dichiarato Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi. E questo, appunto, nonostante i limiti tecnici: il sito era andato in down per diverse ore – dalle due di pomeriggio alle otto di sera circa – proprio poco dopo il lancio dell'iniziativa. Secondo i promotori si era trattato di un "sovraccarico di accessi", che comunque aveva certamente frenato qualcuno dal mettere la firma immediatamente.
Ma, stando a quanto riferito, il ritmo delle firme si è immediatamente alzato una volta ripristinato il sito ed è rimasto piuttosto costante anche nei giorni successivi. Tanto che, con il lancio il 13 agosto e le prime 100mila firme arrivate il 14 agosto, la soglia delle 200mila è stata raggiunta il 15.
Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, e Angelo Bonelli sono stati tra i primi a comunicare il risultato raggiunto, insieme a Carlo Calenda di Azione e altri esponenti della minoranza. L'obiettivo non dichiarato, ma emerso informalmente soprattutto negli ambienti del Movimento 5 stelle, è di raggiungere un milione di firme.
Si tratterebbe, infatti, di una cifra simbolica abbastanza pesante da poterla portare al tavolo delle trattative quando, tra settembre e metà ottobre, arriverà dal Cnel una proposta contro il lavoro povero. A quel punto, quando mancheranno poche settimane al dibattito sulla legge di bilancio, le trattative per cercare di strappare un successo sul salario minimo dovranno essere rapide. E, si pensa dall'opposizione, avere un evidente supporto popolare dietro la proposta – che i sondaggi hanno mostrato essere apprezzata anche dall'elettorato di centrodestra – potrebbe aiutare.
La raccolta di firme non è mirata alla presentazione di una proposta di legge popolare, né ad altri strumenti previsti dalla Costituzione. Anche per questo, le procedure sono semplificate e non serve qualificarsi con la propria identità digitale per firmare: è sufficiente inserire il proprio nome, il Cap di residenza e confermare l'indirizzo mail. Questo ha certamente contribuito al successo raccolto finora. Resta da vedere se, passato l'entusiasmo iniziale, la petizione riuscirà a continuare nella crescita fino a raggiungere i numeri sperati dai promotori.