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La petizione di Azione per tornare al nucleare: “Solo così raggiungeremo l’obiettivo zero emissioni”

Il partito di Carlo Calenda ha presentato una mozione per il ritorno al nucleare. Solo così, afferma Azione, si potrà raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni entro il 2050.
A cura di Annalisa Girardi
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Azione lancia una petizione per il ritorno al nucleare. Il partito di Carlo Calenda si è sempre detto a favore dell'utilizzo dell'energia atomica e ora chiede al governo di mettersi all'opera, attraverso "ogni iniziativa di carattere legislativo e normativo" per "la diffusione nel nostro Paese di reattori nucleari delle migliori tecnologie già oggi disponibili e di quelle nuove, sia a fissione che a fusione, che lo saranno in futuro". Il tutto per raggiungere "gli obiettivi di decarbonizzazione con il mix tecnologico più sostenibile" possibile.

È quanto si legge nel documento "Nucleare, sì grazie" presentato da Azione. Un testo in cui si sottolinea che per raggiungere l'obiettivo emissioni zero, fissato al 2050, sarebbe "irrealistico e rischioso" fare affidamento unicamente alle fonti energetiche rinnovabili. Come, ad esempio, il fotovoltaico o l'eolico. "Si tratta di fonti intermittenti e stagionali, perciò ne servirebbero quantità enormi, insieme con grandi impianti di accumulo (es: batterie) per far fronte ai molti giorni dell’anno con poco sole e poco vento e alla mancata produzione notturna", si legge ancora nel testo della petizione.

Che poi sottolinea come vadano considerati anche fattori geopolitici, ad esempio il fatto che "gran parte delle materie prime e delle tecnologie per le rinnovabili sono di monopolio extra-europeo". Per questa ragione, si continua a leggere, sarebbe "più realistico considerare la realizzazione di un certo numero di centrali nucleari, che nel ciclo di vita hanno emissioni 6 volte inferiori al fotovoltaico e metà dell’eolico". Non solo. Nella petizione si ribadisce come ricorrendo al nucleare sia possibile generare elettricità in modo continuo, senza aver bisogno di sistemi di accumulo: "Per questo un sistema elettrico con una quota nucleare sarà più sostenibile e costerà meno di uno con sole rinnovabili".

Viene affrontata anche la questione della sicurezza. Per Azione si tratta di pregiudizi: "Il nucleare è utilizzato efficacemente in tutti i paesi più sviluppati al mondo ad eccezione della Germania e, da ultimo, nella stessa Tassonomia Verde Europea, che considera il nucleare, al pari delle tecnologie a fonte rinnovabile, “privo di rischi significativi” in tutte le fasi della filiera e pertanto idoneo alla decarbonizzazione".

"Diecimila firme in meno di 24 ore testimoniano che i cittadini sono stanchi delle ideologie e che sono convinti che solo con il nucleare, una fonte costante, sicura e pulita, possiamo realizzare una transizione energetica realmente sostenibile per il nostro Paese", ha commentato Calenda il giorno dopo il lancio della petizione.

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