La “passione” di Lollobrigida per lo sport: dal Giro al Sei Nazioni, quanto costano allo Stato gli spot del ministro
Si è presentato in divisa da ciclista alla partenza del Giro d'Italia e poi sul podio finale, a premiare il miglior giovane della competizione. Ha esultato negli spogliatoi dell'Olimpico, assieme a Giorgia Meloni, per festeggiare la vittoria dell'Italia di rugby e ha fatto presenza fissa agli Internazionali di tennis. Gli spettatori poco avvezzi alle cose della politica potrebbero pensare che anziché fare il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida nel governo Meloni abbia la responsabilità dello sport. Se infatti il vero titolare del dicastero, il poco appariscente Andrea Abodi, passa perlopiù inosservato, la presenza di Lollo deborda sui campi da gioco, negli stadi, a bordo campo nei palazzetti.
Il punto è che l'assiduità con cui Lollobrigida si conquista un posto d'onore in occasione dei grandi eventi sportivi non è solo frutto della sua indubbia passione. È anche "aiutata" dai lauti contributi in denaro che – sotto la guida dell'esponente di Fratelli d'Italia – il ministero dell'Agricoltura (Masaf) ha elargito in quantità senza precedenti allo sport italiano, sotto forma di collaborazioni, sponsorizzazioni e campagne di comunicazione. E va bene che attività fisica e alimentazione sana viaggiano insieme. Ma rimane l'impressione che quest'ossessione di associare il marchio del ministero allo star system sportivo – pagata a botte di centinaia di migliaia di euro pubblici – serva anche (se non soprattutto) a garantire visibilità e consenso a Lollo. Con la benedizione del presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma, amico e compagno di vacanze estive della premier e di suo cognato.
I fondi dell'Agricoltura al Giro e alla Ryder Cup
Per mettere ordine e fare un elenco almeno parziale dei capitoli di questa vicenda, bisogna spulciare le delibere di Ismea, l'azienda cassaforte del ministero dell'Agricoltura, usata per siglare questo tipo di accordi. Qui si trova ad esempio la decisione di affidare alla società organizzatrice del Giro d'Italia, RCS Sports & Events, una commessa da 327.868 euro più Iva, in occasione dell'ultima corsa rosa. L'obiettivo era realizzare una campagna di comunicazione, per valorizzare i prodotti Dop e Igp lungo il percorso del Giro, con tanto di cesti di prodotti tipici consegnati alla fine delle diverse tappe. Tra una mozzarella e un salame, Lollobrigida quest'anno al Giro d'Italia è entrato nelle immagini delle telecamere quasi quanto il vincitore Tadej Pogacar. Ha parlato alla presentazione della corsa, il 13 ottobre 2023, poi ha inforcato la bici in occasione del'inizio della competizione il 4 maggio scorso a Torino. E il 26 maggio, quando i ciclisti hanno terminato le loro fatiche a Roma, Lollo era in prima fila, sia alla partenza che all'arrivo della tappa.
Andando a ritroso. Alla fine di settembre 2023 il ministero dell'Agricoltura – sempre tramite Ismea – ha staccato un assegno da 100mila euro a favore della Federazione Italiana Golf , per sponsorizzare la frutta a guscio italiana, in occasione della Ryder Cup,giocata per la prima volta in Italia. Non si sa quanto il contributo sia servito allo scopo, ma di certo è stato utile a rimpinguare i bilanci tutt'altro che positivi della federazione. A luglio del 2023, invece, il dicastero guidato da Lollobrigida attraverso Ismea ha siglato una partnership con la Federazione italiana pallavolo, per promuovere la filiera della pasta italiana. L'intesa si è concretizzata in uno spot recitato dai giocatori della Nazionale italiana di volley, impegnati a palleggiare con pacchi di fusilli in cucina. Dalle carte, il costo dell'operazione risulta di 220mila euro, ma secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe lievitato fino al mezzo milione. Rimane il dubbio sulla necessità di una pubblicità per la pasta, destinata al Paese che ne consuma di più al mondo. Di certo, la collaborazione è valsa a Lollobrigida un posto in prima fila, accanto al presidente Mattarella, in occasione della finale dell'Europeo di pallavolo maschile a Roma, il 17 settembre 2023.
L'onnipresente Lollo, dal Foro Italico all'Olimpico
Nel caso del rugby, poi, il ministro si è spinto fino ad accostare gli ottimi risultati dell'Italia nel Sei Nazioni agli effetti della frutta a guscio, di cui la squadra era sponsor. Scherzava, o almeno così vogliamo credere. Ma non sono uno scherzo i 113mila euro che la solita Ismea ha versato alla Federazione italiana rugby, per uno spot di 30 secondi, che magnifica l'energia fornita dalle noci e i pistacchi made in Italy. E di certo le due circostanze non sono collegate, ma guarda caso il 9 marzo scorso, nelle ore del silenzio elettorale per le Regionali in Abruzzo, Lollo è stato immortalato a favore di telecamera, mentre insieme alla premier Meloni esultava negli spogliatoi dello Stadio Olimpico, con i ragazzi dell'Italrugby, la storica vittoria contro la Scozia. Sono scoppiate le polemiche, ma il presidente della federazione Innoncenti ha rivendicato di aver personalmente invitato i due politici a festeggiare insieme ai giocatori.
Ultimo in ordine di tempo, a maggio 2024 è arrivato l'accordo del ministero di Lollobrigida con l'azienda pubblica Sport e Salute dell'amico Mezzaroma, in occasione gli Internazionali di tennis a Roma. L'intesa prevedeva la distribuzione di prodotti tipici nei ristoranti dei giocatori e degli ospiti. Ma il pezzo forte era soprattutto l'installazione di un maxi stand all'ingresso del Foro Italico dove, tra led e musiche, gli spettatori avrebbero potuto vivere un'esperienza immersiva, per conoscere le eccellenze del cibo italico. L'inaugurazione del padiglione del Masaf però è passata alla storia soprattutto perché, in quell'occasione, Lollo ha pensato bene di spiegare ai cronisti come molte guerre nella storia si sarebbero potute evitare, se solo ci fossero state prima cene ben organizzate. La clip è diventata virale, ma in pochi hanno fatto caso alla video-installazione che faceva da sfondo alle dichiarazioni del ministro. Noi invece teniamola a mente, tornerà di nuovo più avanti.
I costi del Vinitaly
La grandeur di Lollobrigida infatti non si manifesta solo nel mondo dello sport. Il cognato che non deve chiedere mai – tanto da aver ottenuto, pur in tempi di vacche magre, un maxi aumento di budget per i suoi collaboratori – non ha badato a spese, anche in occasione dell'ultimo Vinitaly. Già nel 2023, il ministro aveva fatto le cose in grande, portando alla kermesse del vino di Verona due dipinti di Bacco, opere di Caravaggio e di Guido Reni, con la collaborazione dell'allora direttore degli Uffizi Eike Schmidt, oggi candidato per il centrodestra al Comune di Firenze. Quest'anno, però, Lollo si è superato, raddoppiando gli spazi destinati al ministero dell'Agricoltura, all'interno della fiera. E insieme agli spazi. sono lievitati anche i costi.
Secondo quanto Fanpage.it ha potuto ricostruire dai dati presenti sul sito del Masaf, nel 2023 il ministero dell'Agricoltura ha liquidato a Veronafiere, la società che gestisce il centro congressi dove è ospitato il Vinitaly, una fattura da 317mila euro, per la partecipazione all'evento. La cifra superava di circa 100mila euro i costi relativi all'edizione del 2022, quando a via XX Settembre sedeva ancora l'esponente del M5S Stefano Patuanelli. Per il 2024, non ci sono ancora dati definitivi. Nel database degli appalti dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, però, abbiamo trovato due cifre importanti. La prima riguarda una procedura negoziata, per l'area espositiva del ministero al Vinitaly, con base d'asta da 405mila euro. La seconda è un affidamento diretto da 139mila 450 euro a Veronafiere, per i servizi accessori del padiglione. Già così, si arriverebbe a un conto di 550mila euro, quasi il doppio rispetto al 2023. Fonti interne al Masaf, consultate da Fanpage.it, palano di una spesa finale ancora più alta, attorno ai 700mila euro.
Ma cosa ha ospitato lo stand del ministero dell'Agricoltura al Vinitaly, così grande e costoso? Da una parte c'era la zona convegni, diventata di fatto il salotto di Lollobrigida, dove per quattro giorni il ministro l'ha fatta da padrone tra iniziative, eventi, talk, culminati con l'arrivo della premier Meloni. Un'altra area era destinata anche quest'anno all'arte e qui, accanto a scritti e opere, è stata posizionata un'istallazione, dello stesso tipo di quella portata mesi dopo al Foro Italico. I più maligni hanno fatto notare come la voce narrante che guidava il pubblico all'interno dell'esperienza immersiva fosse quella di Clotilde Sabatino. Che è una bravissima attrice, già nel cast, tra l'altro, di Un Posto al Sole e L'Amica Geniale. Ma è anche moglie di Raffaele Borriello, potentissimo capo di Gabinetto del ministero di Lollobrigida. Un uomo targato Coldiretti, l'associazione degli agricoltori a cui Lollo non sa dire di no.
Insomma, mentre il governo è alla disperata ricerca di risorse per far quadrare i bilanci pubblici, le sfarzose campagne promozionali del cibo made in Italy – con Lollobrigida a fare da cerimoniere – sono evidentemente risparmiate dalla mannaia della spending review. Peraltro, non si capisce bene perché il ministero per realizzare tutte queste iniziative debba passare da Ismea. L'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, da statuto, non ha alcuna competenza specifica in fatto di marketing e comunicazione. Peraltro, trattandosi di un ente pubblico economico, Ismea è un soggetto autonomo, vigilato ma non controllato dal ministero dell'Agricoltura. Eppure il Masaf gira direttamente all'istituto ingenti risorse da gestire, senza gare o altro, che poi a sua volta l'ente deve essere affidare a soggetti esterni, non avendo le capacità per realizzare in proprio questo tipo di progetti.
Per dovere di cronaca, va segnalato che il capo di gabinetto del ministero dell'Agricoltura Raffaele Borriello dal 2014 al 2020 ha ricoperto il ruolo di direttore generale proprio di Ismea, incarico lasciato per approdare all'ufficio relazioni istituzionali di Coldiretti. Il cerchio delle porte girevoli si è chiuso a settembre dell 2023, quando Lollobrigida ha richiamato Borriello al ministero, per farne il suo braccio destro. Ora, non ci sono prove per dire che questa radicata relazione tra l'alto dirigente del Masaf e Ismea c'entri qualcosa con la scelta di lasciare all'istituto l'organizzazione e le risorse delle campagne di comunicazione delle eccellenze alimentari. Ma certo, quello che così viene innescato appare un meccanismo barocco e un po' opaco, mentre per il ministero sarebbe più trasparente andare sul mercato a cercare aziende specializzate, che potrebbero magari realizzare progetti di comunicazione anche più efficaci, a prezzi più contenuti. Pare di capire, però, che per Lollobrigida risparmiare non sia una priorità.