La Ocean Viking verso Ancona: “Così si allungano le sofferenze delle persone a bordo, già indicibili”
"Avevamo chiesto un porto diverso, ma ci è stato negato. Ci hanno detto di procedere verso Ancona. Quindi stiamo proseguendo in quella rotta. Ci sembra una decisione immotivata che allunga le sofferenze delle persone a bordo, che già sono indicibili per i superstiti della tragedia verificatasi nei giorni scorsi". È quello che ci dicono da Sos Mediterranee, l'organizzazione umanitaria che con la sua nave – la Ocean Viking – soccorre le persone nel Mediterraneo e che in queste ore, con 224 migranti a bordo, si sta dirigendo verso il porto di Ancona. In particolare, sulla nave ci sono 23 sopravvissuti a un terribile naufragio, che potrebbe essere constato la vita a sessanta persone. Nella notte, purtroppo, il bilancio si è fatto ancora più drammatico: uno dei migranti che era stato soccorso in stato di incoscienza dall'equipaggio della Ocean Viking – e subito evacuato in elicottero dalla Guardia costiera – è morto all'ospedale di Agrigento.
Quando sono stati soccorsi dalla Ocean Viking, i 25 sopravvissuti al naufragio si trovavano su un gommone sgonfio, alla deriva da una settimana. Erano disidratati e stremati. Due persone avevano perso conoscenza e non è stato possibile rianimarle: una di loro – di cui non si conoscono ancora le generalità – non ce l'ha fatta ed è morta in ospedale, nel reparto di rianimazione, mentre l'altra si trova – sempre in rianimazione – a Palermo.
Dai primi racconti dei naufraghi è emerso che mancherebbero all'appello circa 60 persone. I 23 superstiti a bordo della Ocean Viking stanno ricevendo cure mediche, ma la loro condizione fisica e psicologica è incredibilmente vulnerabile. Costringere la nave a viaggiare per 1.400 chilometri prima di poter attraccare vuol dire prolungare inutilmente le sofferenze di queste persone.
Il portavoce dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) per il Mediterraneo, Flavio Di Giacomo, ha commentato: "La Ocean Viking dovrà sbarcare ad Ancona, a 1400 km di distanza. A bordo anche i sopravvissuti del naufragio di due giorni fa, già stremati per essere stati alla deriva per 1 settimana. Ora, per loro, un'ulteriore ed evitabile sofferenza". Per poi precisare: "Il porto sicuro deve essere anche vicino".