La nuova tassa sui servizi (Service Tax): ecco come funzionerà
Come ormai noto, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che nei fatti abolisce l'Imu sulla prima casa (resta invece ancora da capire in che modo verrà rimodulata l'imposta sulle altre abitazioni / proprietà immobiliari; con ogni probabilità bisognerà attendere la legge di stabilità). Al posto dell'Imu arriverà dal 1 gennaio 2014 dunque la Service Tax, che assorbirà anche la Tares (ma attenzione, perché già da quest'anno sull'imposta sui rifiuti graverà "il principio europeo «chi inquina paga», come spiegato nell'articolo 7 del decreto legge").
Si tratterà di un'imposta divisa in due parti, una componente legata alla gestione dei rifiuti e un'altra vincolata invece ai servizi cosiddetti "indivisibili". La prima componente (Tari), spiega la nota del ministero, "sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Le aliquote, commisurate alla superficie, saranno parametrate dal Comune con ampia flessibilità ma comunque nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga” e in misura tale da garantire la copertura integrale del servizio".
La seconda, detta Tasi, "sarà a carico di chi occupa fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. Sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) che dell’occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali). Il Comune avrà adeguati margini di manovra, nell’ambito dei limiti fissati dalla legge statale". Dunque saranno anche gli inquilini, coloro che materialmente fruiscono dei servizi, a pagare la nuova imposta.
Dovrebbe essere infine salvaguardato il gettito complessivo dei Comuni, dal momento che, assicura il ministero dell'Economia: "La capacità fiscale (cioè il gettito potenziale che i Comuni potrebbero ottenere dal pieno utilizzo delle facoltà di manovra fiscale sui loro tributi) sarà preservata, nel pieno rispetto del principio federalista dell’autonomia finanziaria di tutti i livelli di governo. L’autonomia nella fissazione delle aliquote sarà limitata verso l’alto per evitare di accrescere la capacità fiscale e quindi il carico sui contribuenti, applicando aliquote massime complessive".