La nuova Quota 103 sarà un flop, lo dice il governo Meloni: solo 17mila persone la useranno nel 2024
Il leader della Lega Matteo Salvini ha sbandierato la conferma di quota 103 per il 2024, come il suo grande successo, nelle trattative sulla legge di bilancio, appena arrivata in parlamento. Ma a causa dei paletti, delle restrizioni e delle penalizzazioni introdotte, il nuovo sistema di pensionamento anticipato con 62 anni + 41 di contributi si preannuncia un flop. A dirlo non sono i critici, ma lo stesso governo Meloni, nelle tabelle allegate alla manovra.
Secondo la relazione tecnica del testo, infatti, il prossimo anno solo 17mila persone usufruiranno della nuova quota 103. Un numero assai minore rispetto alla stima di una platea tra le 40 e 50mila unità potenziali, ipotizzata nei giorni scorsi da diversi membri dell'esecutivo.
È la stessa relazione stilata dagli esperti del ministero dell'Economia, d'altronde, a elencare la serie di norme introdotte in manovra, destinate a scoraggiare l'utilizzo di quota 103 anche da parte di chi raggiungerà i requisiti necessari. Innanzitutto il ricalcolo completo dell'assegno con il metodo contributivo; poi l'abbassamento del tetto massimo del trattamento, da 5 a 4 volte il minimo; infine, l'allungamento delle finestre di uscita.
Risultato: la spesa aggiuntiva prevista nel 2024 dai tecnici, per il meccanismo di uscita anticipata dal lavoro è di soli 150 milioni. Sicuramente, un sospiro di sollievo per il ministro dell'Economia Giorgetti chiamato al difficile compito di far quadrare i conti.
In realtà, basandosi sui "dati storici", è possibile ipotizzare che il numero reale di pensionamenti con quota 103 sarà ancora minore, rispetto quanto previsto nella relazione tecnica della legge di bilancio. Fin dal varo di quota 100 nel 2019, infatti, l'effettivo tiraggio dei meccanismi di quote per il ritiro anticipato dal lavoro è stato sempre più basso del previsto.
Per dire, il numero dei soggetti interessati da quota 103 quest'anno era stimato dal governo in circa 50mila lavoratori. Le persone che la useranno effettivamente a fine anno dovrebbero essere circa un terzo. Facendo le proporzioni, partendo da una previsione di 17mila unità per il 2024, è facile concludere che la "vittoria" di Salvini sulle pensioni partorirà un topolino.