La Nadef verrà modificata, così la guerra in Israele influirà sulla manovra economica
La Nadef è appena arrivata in Parlamento, ma già necessita di qualche modifica. Il governo Meloni ha approvato la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza due settimane fa, prima dell'escalation militare in Israele, che rischia di condizionare pesantemente il contesto economico globale. Insomma, è impossibile non tenerne conto nella programmazione del governo, che sarà costretto a rivedere le proprie stime prima di inviare a Bruxelles la tabella con i saldi. Nei prossimi giorni, il ministero dell'Economia dovrà trovare una nuova quadra. Anche perché se prima la coperta già era molto corta – per così dire – ora il rischio di rimanere al freddo si è ampliato ulteriormente.
Le prime audizioni in commissione non sono andate benissimo. Per il governo Meloni sono già arrivate le critiche di Bankitalia, che ha espresso la propria preoccupazione per "l'elevato rapporto tra il debito pubblico e il Pil". E ancora: le stime di crescita sarebbero ottimistiche. Il che significa che il Pil non aumenterà secondo le previsioni del governo Meloni. O almeno, non secondo Bankitalia e altri diversi osservatori nazionali e internazionali. La situazione in Israele potrebbe peggiorare ulteriormente le cose.
"I saldi saranno quelli indicati correttamente dalla Nadef pre-guerra o saranno ridotti?", ha chiesto ieri in audizione il presidente del Cnel, Renato Brunetta. In precedenza si era detto più volte di come il margine lasciato dall'esecutivo fosse minimo e i conti sul filo del rasoio. Ora la guerra in Israele rischia di cambiare nuovamente tutto e di far impennare – ad esempio – il costo dell'energia e dei carburanti, annullando i costosissimi interventi effettuati fin qui dall'esecutivo. La Nadef è stata scritta con serietà, ha detto Brunetta, ma "prepariamoci a un sovrappiù di responsabilità rispetto a quello che potrebbe succedere nei prossimi giorni".