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News sul caso Daniela Santanchè

La mozione di sfiducia nei confronti della ministra Santanchè sarà discussa in Senato il 26 luglio

La mozione di sfiducia presentata dal M5s nei confronti della ministra Daniela Santanchè sarà discussa in Senato il prossimo 26 luglio alle ore 10. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo.
A cura di Annalisa Girardi
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La mozione di sfiducia nei confronti di Daniela Santanchè, presentata dal Movimento Cinque Stelle dopo il caso scoppiato in seguito ad alcune puntate di Report, arriverà presto in Parlamento. In Senato, per la precisione, dove verrà discussa in Aula il prossimo 26 luglio alle ore 10. A comunicarlo è stato il capogruppo grillino a Palazzo Madama, Stefano Patuanelli: "Mi auguro che sia condivisa il più possibile", ha detto.

Nella mozione di sfiducia, presentata dopo l'informativa della ministra del Turismo in Senato, un documento di cinque pagine, si afferma che le "condotte spregiudicate" riportate dalla trasmissione di Rai 3 "non possono essere proprie di un ministro". Che, sempre secondo quanto si legge nel testo della mozione, non avrebbe fornito "spiegazioni sufficienti" quando chiamata a riferire in Parlamento.

La conferenza dei capigruppo aveva cercato di calendarizzare la mozione già diversi giorni fa, senza riuscirci. "Ci chiediamo dove sia la premier Meloni e se voglia difendere solo gli interessi di partito o chiedere alla ministra di fare un passo indietro. Abbiamo chiesto la calendarizzaizone, che non ci è stata data, e il calendario è stato comunque votato da noi responsabilmente perché c'è stato l'impegno da parte del Presidente La Russa di riparlarne in conferenza dei capigruppo", aveva fatto sapere in una nota il M5s.

Anche il Partito democratico in queste ore è tornato all'attacco nei confronti della ministra: "Siamo di fronte ad una ministra del Turismo, che dovrebbe promuovere le nostre aziende nel mondo, che scopriamo dall’inchiesta di Report aver mentito spudoratamente e su più punti in Senato. Siamo di fronte ad una ministra che da sempre critica i percettori di reddito di cittadinanza chiamandoli ‘fannulloni’ ma allo stesso tempo ha scarsissimo rispetto dei propri lavoratori dipendenti. Bilanci in rosso, lavoratori mandati a casa senza liquidazione, ditte strozzate per mancato saldo delle forniture. A questo punto la domanda è una sola: la maggioranza ancora vuole tenere una persona che ha dimostrato una così scarsa etica imprenditoriale ed istituzionale a capo del Ministero del Turismo?", ha detto in Aula la deputata dem, Chiara Gribaudo, presentando un'interpellanza urgente del Pd. Per poi aggiungere: "È una questione di rispetto delle istituzioni, di opportunità politica, e non certo di giustizialismo. Per questo chiediamo che la ministra faccia un passo indietro, per tutelare il prestigio e la dignità dell’istituzione che presiede, poiché al momento non sembra sia in grado di fornire risposte chiare ed inequivocabili sull’accuse di illecito mosse proprio dai dipendenti delle sue aziende. Non riteniamo che una persona così possa e debba ricoprire il ruolo di ministra della Repubblica".

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