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La minoranza del Pd si scopre proibizionista: pene severe per i piccoli spacciatori

Pene più severe anche per i piccoli spacciatori. Lo prevede una proposta di legge presentata dal Partito democratico, decisamente in controtendenza rispetto alla linea antiprobizionista portata avanti dalla segretaria dem, Elly Schlein. “È molto grave anche nel Pd ci sia chi fa a gara con la destra a spararla più grossa nell’aumentare le pene”, ha detto a Fanpage.it Riccardo Magi.
A cura di Annalisa Girardi
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Pene più severe anche per i piccoli spacciatori. È quanto prevede una proposta di legge presentata dal Partito democratico alla Camera, che chiede di inasprire le sanzioni per i fatti di lieve entità. Un piano decisamente in controtendenza rispetto alla linea antiprobizionista portata avanti dalla segretaria dem, Elly Schlein. A far discutere è il fatto che la prima firma sia stata posta da Andrea De Maria, il responsabile di Energia Popolare, la corrente che fa riferimento a Stefano Bonaccini.

Precisamente si chiede di aumentare fino a sei anni la pena massima prevista per la produzione, il traffico e la detenzione di stupefacenti, anche appunto nei casi di lieve entità. La proposta di legge si compone di un solo articolo, che recita:

Al comma 5 dell’articolo 73 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, le parole: « da sei mesi a quattro anni » sono sostituite dalle seguenti: « da due a sei anni».

Si tratta quindi di una proposta che andrebbe a colpire specialmente i piccoli spacciatori. Nel testo si sottolinea come "l’attuale pena edittale consente al giudice di applicare" solo "la misura cautelare degli arresti domiciliari", tuttavia "molto spesso si è avuto modo di apprezzare che la maggior parte dei cosiddetti ‘piccoli spacciatori' che operano nelle strade sono persone senza fissa dimora, con la conseguenza che le misure comminabili dal giudice sono misure decisamente più blande, come l’obbligo di firma o il divieto o l’obbligo di dimora".

Queste misure sono spesso violate, si legge ancora nel documento, e "il risultato è che i piccoli spacciatori rimangono sostanzialmente liberi, la cittadinanza non avverte una sufficiente tutela e l’allarme sociale cresce". E ancora: "Per questo la presente proposta di legge interviene per aumentare la pena detentiva al fine di dare la possibilità al giudice di valutare opportunamente l’applicazione della custodia cautelare in carcere, attualmente preclusa dall’entità della pena edittale".

Non sono mancate le critiche da alcune aree del resto dell'opposizione. "È molto grave anche nel Pd ci sia chi fa a gara con la destra a spararla più grossa nell'aumentare le pene. In questo caso addirittura si aumentano le pene per i reati di lieve entità quando già per questa fattispecie di finisce in carcere 7 volte su 10", ha detto a Fanpage.it Riccardo Magi, segretario di +Europa. "Vi sarebbe invece la necessità di ridurre le pene e di distinguere tra diverse sostanze come previsto da una proposta di legge a mia prima firma che nella scorsa legislatura il Pd ha votato e che in questa è stata firmata anche da Elly Schlein durante la campagna per le primarie", ha aggiunto il deputato.

A LaPresse De Maria ha commentato che "la proposta non è proibizionista ma mira a rendere più efficace il contrasto allo spaccio di droga" e che "sulle droghe leggere sono per la depenalizzazione ed ho sottoscritto lo scorso anno la relativa proposta di legge".

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