La ministra Santanchè ha ricevuto un avviso di garanzia per il caso Visibilia, alla fine
Daniela Santanchè è indagata dalla Procura di Milano per bancarotta e falso in bilancio. Ora, però, l'ha saputo ufficialmente. La ministra ha ricevuto il tanto atteso avviso di garanzia, che lei stessa continuava a ribadire – praticamente ogni giorno, durante ogni uscita pubblica – di non aver ancora visto. Il giorno dell'informativa in Senato, Santanchè si era scagliata contro la stampa – più precisamente contro il quotidiano Domani – per aver rivelato la notizia delle indagini a suo carico. Da allora ha sempre ribadito: "Non ho visto alcun avviso di garanzia".
Ora, però, non potrà dirlo più. Secondo quanto appreso ieri sera dall'Ansa e poi scritto dai vari quotidiani, Santanchè ha ricevuto la richiesta di proroga delle indagini della Procura di Milano a suo carico. Alla ministra, che è indagata con altre persone nell'ambito dell'inchiesta su Visibilia, l'avviso è stato notificato via posta lo scorso lunedì 17 luglio all'indirizzo della sua abitazione a Milano. C'è anche un orario preciso: le 11:40 del mattino. La persona che ha ritirato la comunicazione è stata definita "addetta alla casa".
Ora che la ministra è ufficialmente indagata, cresce l'attesa per il voto sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti. L'imbarazzo del governo e della maggioranza – freddi sia nelle dichiarazioni che in Aula nel giorno della difesa dell'onore da parte di Santanchè – persiste, ma è molto difficile che la ministra possa essere tecnicamente sfiduciata. La mozione avanzata dal Movimento 5 Stelle trova l'appoggio del Partito Democratico e della sinistra, ma non dell'ex Terzo Polo, né nella quota di Azione, né tantomeno in quella di Italia Viva.
Numeri alla mano, è praticamente impossibile che la mozione passi. A meno che la maggioranza non decida di fare una precisa scelta politica. Ma anche nel caso si andasse in questa direzione, sarebbe Santanchè a fare un passo indietro e non una mozione dell'opposizione a sfiduciarla. Se dovesse arrivare un rinvio a giudizio, infatti, le cose potrebbero cambiare.