La ministra Santanchè ha denunciato Francesca Pascale per la storia delle presunte borse Hermès false

Potrebbe finire in tribunale il caso delle presunte borse Hermès false che Daniela Santanchè, oggi ministra del Turismo, avrebbe regalato a Francesca Pascale nel 2014. La vicenda era emersa quasi un mese fa, quando la stessa Pascale aveva raccontato l'aneddoto.
Oggi Santanchè ha fatto sapere: "I miei avvocati hanno denunciato Francesca Pascale. Grazie a Dio abbiamo trovato anche la fattura". "Dunque", ha concluso la ministra, "ci vedremo in Tribunale e così metteremo fine a questa storia, che trovo un po' imbarazzante e anche un po' ridicola".
La ministra ha anche commentato il caso Equalize, e parlato delle indagini su Visibilia in cui è coinvolta e rischia di andare a processo: "Sono assolutamente tranquilla".
Il caso delle presunte borsette false regalate a Pascale
Pascale all'epoca dei fatti era la compagna di Silvio Berlusconi. Stando a quanto raccontato, nel 2014 avrebbe ricevuto in regalo da Santanchè due borsette molto costose – una Birkin e una Kelly – prodotte da Hermès. Il valore stimato sarebbe stato, nel complesso di 18mila euro.
Sempre stando a Pascale, solo due anni fa la cerniera di una delle due borse si sarebbe rotta. Portandola a riparare nel negozio ufficiale di via Montenapoleone, a Milano, avrebbe scoperto che si trattava di un falso, o comunque di una borsa priva del codice identificativo. "Che figura di merda", ha ricordato Pascale, sottolineando che il commesso del negozio prima aveva detto che avrebbe dovuto ritirare la borsa, poi gliel'ha lasciata tenere. Santanchè, sempre in questa versione dei fatti, sarebbe stata informata poco dopo dell'accaduto ma non avrebbe mai risposto.
La ministra ha sempre negato l'accaduto, dicendo in una nota: "L'unico falso è la notizia. E ne risponderanno in Tribunale". L'ex compagna di Berlusconi, insomma, avrebbe inventato tutto. Ora, evidentemente, la vicenda è arrivata al suo primo risvolto legale. Santanchè non ha chiarito per cosa abbia denunciato Pascale – si può immaginare che si tratti di diffamazione. In ogni caso, starà agli inquirenti capire se ci sia margine per imbastire un processo.
Le parole di Santanchè sul caso Visibilia: "Sono tranquillissima"
Interpellata dai cronisti sul caso Visibilia, in cui è stata già rinviata a giudizio per falso in bilancio e rischia di esserlo anche per truffa allo Stato, Santanchè ha detto di essere "assolutamente tranquilla". In passato, la ministra ha fatto capire che un eventuale processo per truffa ai danni dell'Inps potrebbe spingerla alle dimissioni, ma oggi non ha dato conferme: "Ci penseremo, riflettiamo, intanto vediamo quali sono i tempi, che cosa succederà, io sono confidente nella magistratura, sono confidente nel mio comportamento, quindi sono tranquilla". Poi, ha aggiunto, "come dice la Costituzione, non si è colpevoli al terzo grado di giudizio, poi ognuno fa le sue valutazioni".
Equalize, la ministra: "Delusa da Pazzali"
Infine, Santanchè ha anche parlato del caso Equalize, l'agenzia investigativa finita al centro di indagini su spionaggio e presunti dossieraggi e accessi abusivi alle banche dati. L'ex titolare di Equalize, Enrico Pazzali, avrebbe chiesto di spiare numerosi politici, tra cui proprio l'attuale ministra del Turismo.
Con Pazzali, ha detto Santanchè, "avevo dei contatti, lo conosco da circa 30 anni, ma ero assolutamente ignara che lui facesse questo tipo di attività". La ministra ha detto che c'è stata una "delusione anche umana". L'ipotesi che le informazioni su di lei fossero state vendute a trasmissioni giornalistiche sarebbe "una cosa molto grave, aspettiamo che vengano chiuse le indagini, che venga depositato tutto quanto, e poi deciderò che via intraprendere", ha aggiunto. "Comunque sono molto incavolata per questa cosa. Speriamo venga fuori la verità".