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News sul caso Daniela Santanchè

La ministra Santanchè contestata alla Versiliana: “Non partecipo al processo mediatico”

La ministra del Turismo Daniela Santanchè è stata contestata da un gruppo di manifestanti al Festival della Versiliana: “Vergogna, una ministra che non paga le tasse, dimettiti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Io ho già risposto nelle sedi del Senato della Repubblica e quindi non partecipo al processo mediatico". La ministra del Turismo Daniela Santanchè, che è indagata per la gestione delle sue aziende per i reati di bancarotta e falso in bilancio, è ancora al centro della bufera. Scartata, almeno per il momento, ogni ipotesi di dimissioni, l'inchiesta Visibilia sembra tutt'altro che acqua passata.

L'esponente del governo si è trovata ieri ancora una volta a rispondere alle domande dei cronisti a Marina di Pietrasanta, al Festival della Versiliana, dove è intervenuta. Le domandano del figlio di La Russa, accusato di stupro, e della difesa a spada tratta del padre, il presidente del Senato. Ma le chiedono soprattutto se intenda fare un passo indietro, lasciando l'incarico di governo, e lei insiste: prima invita i giornalisti ad ascoltare la conferenza, poi non fornisce ulteriori spiegazioni. E allora si sfoga così: "Ho già parlato vi prego, ho detto quel che dovevo dire nelle sedi proprie. Non partecipo al processo mediatico, lo sapete che il turismo in Versilia va benissimo no?".

Eppure è proprio sul suo campo e sulle materie che riguardano il suo dicastero che la attaccano una ventina di lavoratori del turismo iscritti al sindacato di base Usb, che manifestano con cartelli, striscioni e megafono, nei pressi del parco di Marina di Pietrasanta dove si tiene l'intervento della ministra di Fratelli d'Italia. Il gruppo di manifestanti invoca "Diritti, salario", e invade temporaneamente la strada del lungomare, bloccando il traffico per alcuni minuti. "Vergogna, una ministra che non paga le tasse, dimettiti", gridano, e le danno della "ladra". Ma Santanchè non raccoglie le provocazioni, ignora sia lo scontro tra governo e magistratura sia il caso che coinvolge Leonardo Apache La Russa. E dal palco parla solo di turismo.

"Quando sento parlare di ‘overtourism' è che forse non siamo stati capaci a organizzare il turismo. Io sono fortemente contraria al numero chiuso. Sarebbe la situazione più facile ma non è quello che una nazione come la nostra deve fare", dice parlando al Festival. E ancora: "Si parla tanto degli affitti brevi che comunque bisogna regolamentare, però si può dire che in Italia mancano gli alberghi? Abbiamo circa un milione di posti letto, che sono diminuiti, ma avremmo bisogno di molte più strutture ricettive, a tutti i livelli, perché c'è voglia di Italia nel mondo". 

Un passaggio del suo discorso sembra una richiesta di aiuto e insieme un appello all'unità agli alleati: "È sbagliato pensare a un ‘chi' per il dopo Berlusconi", dice parlando del centrodestra orfano del suo fondatore e sottolinea che "tutte le persone che lo hanno stimato e amato non hanno altra scelta davanti se non l'unica, quella di essere leali alla nostra coalizione e continuare a stare insieme, FdI, FI e Lega. Non solo perché lo voleva lui, ma perché lui ha interpretato quello che volevano gli italiani". E allora, aggiunge, "chi si comporterà diversamente tanto bene a Berlusconi non gliene vuole".
"Non si vince mai da soli, c'è bisogno della squadra – avverte – Silvio manca, a prescindere dall'appartenenza partitica. È stato un grandissimo imprenditore e politico, ha inventato il centrodestra, mettendo insieme forze politiche con sensibilità diverse ma stando insieme su ciò che condividiamo ha segnato la storia della nostra nazione, non solo in termini di impresa ma anche politici, e sportivi. Anche se gli hanno fatto passare una vita complicata…".
"Non credo possa esserci un ‘dopo', ma una cosa diversa. Uno come Berlusconi non lo puoi sostituire, non se ne trovano a ogni angolo di strada uomini così".

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