Cosa stiamo aspettando? Il pollo è in equilibrio sul cornicione del davanzale, e noi siamo lì che lo guardiamo nei suoi continui tentativi di volo. "Tanto non ce la fa", dicono i fiduciosi. "Sono i soliti quattro gatti", danno di gomito altri ancora. Ma nel frattempo, se è vero che per fortuna sono pochi e non si vedono spiegamenti di ali in grado di garantirne un volo, il pollo sul cornicione non cade. Ci guarda, fa ridere ma anche un po' paura, ogni tanto becca, ogni giorno crea odio e il 9 settembre 2021 ha devastato la sede della CGIL, riuscendo ad armare il malcontento.
Forza Nuova è sempre lì e in pochi oggi parlano della necessità di scioglierla, anche se fino a ieri quel loro assalto sembrava la pietra finale, come se loro stessi avessero apposto l'ultima firma necessaria all'atto di scioglimento. E invece sono sempre lì: petto gonfio e saluti romani.
Facciamo un passo indietro, ricordate anche voi l'assalto alla sede della CGIL?
In quel periodo l'estrema destra di Forza Nuova era riuscita a infiltrarsi nelle piazze NoVax e a prenderne il controllo, anche grazie al fatto che molti glielo avevano consentito condividendone i medesimi ideali, o certamente lo stesso fine. Il gruppo neofascista era riuscito a fagocitare e fare proprio il malcontento di alcune frange più estremiste fra i NoGreenPass per tornare centrale nello scenario pubblico. L'obiettivo di Forza Nuova e di questi gruppi satellite, dimostrato anche grazie a un'inchiesta di Fanpage.it, era quello dichiarato di ribaltare lo Stato democratico per insediare un governo estremista chiamato di Liberazione Nazionale. Non ce la fecero, ma la loro opera ha lasciato delle macerie. Niente di quello che accade poi passa "come se niente fosse accaduto". Il fumo resta, e i detriti pure.
Veniamo a oggi: i leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino sono stati condannati a 8 anni per quella devastazione, e non l'hanno presa proprio benissimo. I camerati a seguito dei due leader, in aula, hanno alzato le braccia nel saluto romano di cui era già maestro colui che firmò le leggi razziali, e hanno intonato cori del tipo "gente come noi non molla mai" e "Mo famo la guerra". Per ora, comunque, i due leader hanno una camera senza vista prenotata per 8 anni, il resto si vedrà. O meglio: vediamolo ora.
La condanna per la devastazione della sede del più grande sindacato italiano è questione che attiene alla giustizia, poi però c'è il contorno politico, che non è nient'affatto contorno perché stiamo parlando di un partito antidemocratico che ha già colto la condanna di ieri come trampolino di lancio per le prossime elezioni. Era passata mezz'ora dalla condanna e avevano già fatto uscire il loro comunicato: "Forza Nuova oggi dichiara di voler partecipare alle prossime elezioni europee del 2024".
Perché quando sei antidemocratico, e la democrazia ti condanna, ne fai subito un fregio.
È dal 2019 che i social network Facebook e Instagram hanno cancellato la pagina ufficiale di Forza Nuova e quella di Casapound, perché secondo l'azienda statunitense "le persone e le organizzazioni che diffondono odio" non possono essere presenti sulle sue piattaforme. Soltanto la democrazia italiana non lo ha ancora capito, e sullo scioglimento del partito neofascista Forza Nuova finge di non sentire, o davvero non ci sente.
Il rumore intorno, del resto, è forte. Per rimanere ai personaggi pubblici e splendidamente inseriti nella democrazia italiana, suonano ancora le parole del presidente della Regione Lombardia che in campagna elettorale parlò di "difesa della razza bianca". O qualche anno prima Silvio Berlusconi che deliziò l'Italia dicendo “ci furono le leggi razziali, orribili, ma perché si voleva vincere la guerra con Hitler“. Oppure il sempiterno Matteo Salvini che ogni tanto usa motti fascisti, come quel "Tanti nemici, tanto onore", citato nel giorno della nascita del Duce.
Questo per dire che il rumore è forte, e la richiesta di sciogliere Forza Nuova rischiano di portarsela via certi suoni ed echi del passato che trovano ancora oggi talune casse di risonanza. Non è necessario essere fascisti per non chiedere lo scioglimento di Forza Nuova, è forse necessario essere semplicemente e romanticamente indulgenti verso quel periodo storico, per poi non vedere oggi i tentativi di ricostituzione.
In altre parole: se possiamo essere soddisfatti della sentenza che condanna i leader di Forza Nuova per l'assalto alla CGIL, possiamo esserlo (io credo) soprattutto perché può contribuire a rilanciare una necessità più urgente di quanto qualcuno creda: sciogliere per legge un partito dichiaratamente neofascista.
Lo scioglimento di Forza Nuova sarebbe l'estrema ratio di uno Stato democratico non in perfetta salute, vero, ma non si guarisce dalle proprie ferite fingendo che siano delle sopportabili medagliette al valore.