La mappa delle riaperture della fase 2 dell’emergenza: aziende divise per ‘indice di rischio’
Dopo Pasquetta, 13 aprile, potrebbe partire la cosiddetta fase due dell'emergenza coronavirus, se i numeri dei contagi continueranno a essere incoraggianti. Il provvedimento del governo, che dovrebbe prolungare per altre due settimane le misure restrittive per tutti gli italiani, che dovranno quindi restare a casa ancora per un po', dovrebbe arrivare tra venerdì e sabato. Poi il Dpcm entretà in vigore il 14 aprile. Ma una parte delle attività produttive, dovrebbero riprendere già dopo Pasqua. Naturalmente le aziende dovranno rispettare alcune regole per garantire la sicurezza ai propri dipendenti, come il distanziamento sociale e prevedere l'obbligo di mascherina.
Questa mattina è prevista a Palazzo Chigi una nuova riunione per discutere del Dpcm sulle misure di contenimento da adottare dopo il 13 aprile, data di scadenza del precedente dpcm. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte riceverà i capi delegazione di Pd, M5S, Leu e Iv. Poi il premier incontrerà i rappresentanti delle imprese e dei sindacati, oltre alle Regioni, per decidere l'elenco delle riaperture e rispondere così al pressing delle imprese del Nord Italia.
Quali attività ripartiranno il 14 aprile
Il governo darà la precedenza alle filiere strategiche come alimentare, farmaceutica e sanitaria. Ma le riaperture riguarderanno anche la manifattura, in particolare la meccanica, l'edilizia e il commercio, soprattutto quello all’ingrosso.Come ha scritto il Sole 24 Ore, l'Inail e gli esperti del Comitato tecnico scientifico, su richiesta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sono al lavoro a punto una mappa di tutte le attività lavorative, identificando l'indice di rischio connesso all'emergenza coronavirus, per suggerire la strada giusta al governo e capire quali diverse professioni potranno ripartire nella fase 2, che sarà senza dubbio una fase di convivenza con il virus. La mappa in questione prevederebbe 3 diversi indici di rischio: basso, medio e alto. Ad ogni livello dovrebbero corrispondere misure diversificate di protezione e di distanziamento sociale, in base appunto al rischio identificato per i lavoratori.
In ogni caso in questa fase si dovrà continuare a privilegiare il tele-lavoro, sia nelle aziende sia negli studi professionali, per continuare a garantire la minore affluenza possibile negli uffici. Mentre per chi dovrà lavorare fisicamente negli uffici si dovranno prevedere turni alternati divisi per orario o fasce giornaliere.
Per il graduale ritorno alla normalità, dal 4 maggio in poi, si sta valutando anche un piano per i mezzi pubblici, come autobus e metropolitane. Anche per quanto riguarda i trasporti urbani, che per ora sono operativi, ma a regime ridotto, si dovranno prevedere posti distanziati tra i passeggeri, e probabilmente potranno essere impiegati dei controllori, per verificare che la distanza sia rispettata.
I parchi e le aree verdi non riapriranno probabilmente ad aprile, anche per evitare che durante i giorni di festa, 25 aprile e 1 maggio, i cittadini possano essere tentati dalle belle giornate a violare le misure restrittive e ad uscire di casa, rischiando così che nuovi assembramenti possano far risalire la curva dei contagi. Bar e ristoranti saranno gli ultimi a riaprire: saranno avvantaggiati quelli che dispongono di spazi all'aperto, ma dovranno comunque garantire due metri di distanza tra i tavoli e i proprietari dovranno evitare la folla di clienti al bancone.