La manovra Meloni oggi in Senato: quando sarà approvata la legge di Bilancio e cosa cambia ora
La manovra Meloni è all'ultimo giro di boa. Ormai il peggio è passato, il governo ne è consapevole e la legge di Bilancio ha bisogno dell'ultimo voto formale per andare in porto. Un paio di giorni di discussione in Senato, dopo l'approvazione alla Camera alla vigilia di Natale, poi il voto di fiducia – che il governo sarà costretto a chiedere per evitare di votare gli emendamenti e rischiare di andare sotto – e il via libera definitivo prima di Capodanno. Il testo arriva a Palazzo Madama blindato: non c'è tempo per modificarlo, perché significherebbe doverlo approvare nuovamente alla Camera. Perciò, a parte le battaglie dell'opposizione e rivendicazioni varie, nei prossimi giorni il calendario prevede un voto di fiducia dall'esito scontato.
Si comincia oggi alle 14, quando si aprirà la discussione generale sulla manovra al Senato. Poi la seduta proseguirà domani e il 29 dicembre (eventualmente, si legge sul sito di Palazzo Madama). Insomma, l'obiettivo del Parlamento è chiudere l'esame entro giovedì. Anche perché, a differenza della Camera, il voto di fiducia viene espresso in concomitanza con il voto definitivo sul testo. Perciò è sufficiente una singola votazione che – anche quest'anno, in quella che ormai è una consuetudine – si terrà allo scadere di dicembre.
Cosa c'è nella manovra Meloni e cosa cambia dal primo gennaio
Con il via libera – abbastanza scontato – da parte del Senato, la manovra Meloni sarà approvata in maniera definitiva. Sono diverse le novità su fisco, pensioni, bonus vari e reddito di cittadinanza. Al di là degli oltre venti miliardi impiegati per arginare il caro energia fino a marzo – prorogando semplicemente le norme già in vigore – il resto della legge di Bilancio si concentra su una serie di misure: con il taglio del cuneo fiscale crescono leggermente le buste paga dei redditi bassi, la soglia per la flat tax sale a 85mila euro, le pensioni minime aumentano a 600 euro ma solo per gli over 75, il reddito di cittadinanza viene abolito, il Pos resta obbligatorio per qualsiasi cifra.