La manovra in Aula alla Camera: domani l’ok definitivo. Per il Superbonus si lavora ancora a una proroga
La manovra ha ottenuto ieri sera il via libera della commissione Bilancio della Camera e approda in Aula a Montecitorio questa mattina alle 9. L'ok finale è previsto nel tardo pomeriggio di domani, venerdì 29 dicembre: il provvedimento sarà approvato dalla Camera in seconda lettura senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato. Dalle 17 di domani sono previste le dichiarazioni di voto in Aula e poi il voto finale arriverà entro le 19.
Nella seduta di ieri, al termine dell'intervento del ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti, sono iniziate le votazioni con le quali sono state tutte bocciate le circa mille proposte di modifica presentate dalle opposizioni. La commissione ha quindi dato mandato ai relatori, Carmen Giorgianni di FdI, Roberto Pella di FI e Nicola Ottaviani della Lega, a riferire all'Aula già convocata questa mattina alle 9 per l'avvio della discussione generale.
Sono attesi circa 150 emendamenti da parte dei gruppi di opposizione – un numero contenuto che dovrebbe evitare la questione di fiducia da parte del governo – che saranno votati nel pomeriggio.
In Cdm il dl Milleproroghe e riforma Irpef
Il Consiglio dei ministri previsto per oggi alle 15,30 dovrebbe tenersi comunque, nonostante la malattia della premier Giorgia Meloni. Ecco l'ordine del giorno diffuso ieri sera:
- schema di decreto legge ‘Disposizioni urgenti in materia di termini normativi (presidenza);
- schema di decreto legislativo ‘Disposizioni in materia di adempimento collaborativo ai sensi dell'articolo 17 della legge 9 agosto 2023, n. 111 – esame definitivo (economia e finanze);
- schema di decreto legislativo ‘Disposizioni in materia di contenzioso tributario, ai sensi dell'articolo 19 della legge 9 agosto 2023, n. 111 – esame definitivo (economia e finanze);
- schema di decreto legislativo ‘Modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente – Esame definitivo (economia e finanze);
- schema di decreto legislativo ‘Attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi – esame definitivo (economia e finanze), varie ed eventuali.
Dovrebbe arrivare oggi quindi l'ok definitivo al decreto che porta da quattro a tre le aliquote Irpef per il 2024, arrivato sul tavolo del Cdm dello scorso 19 dicembre e rinviato alla riunione di oggi per un approfondimento tecnico in coerenza con la Legge di Bilancio in via di approvazione. Il decreto attuativo dovrebbe ottenere il via libera oggi, ma è già confermata la riduzione per il solo 2024 delle aliquote Irpef da quattro a tre con il primo scaglione con prelievo del 23% esteso fino a 28mila euro.
Come si diceva, al Cdm odierno sarà esaminato il dl Milleproroghe. Il provvedimento, stando a una bozza circolata ieri, è composto da 23 articoli. Oltre a disposizioni di proroga dei termini riferiti ai ministeri, il documento prevede anche: la proroga dell’attività della Cabina di regia per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni-Lep; la proroga di termini in materia di editoria; la proroga di termini per il risanamento delle baraccopoli di Messina e in relazione al Fondo complementare al Pnrr riservati alle Aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016; la proroga di termini in materia previdenziale e in materie di competenza del sistema di informazione per la sicurezza.
Ancora aperta la questione Superbonus
Il Superbonus 110 è ancora un tema caldo. Nel testo del Milleproroghe non dovrebbe esserci alcun riferimento al bonus edilizio, ma non è escluso che possa esserci un decreto ad hoc, con Forza Italia in pressing per ottenere una proroga. Il ministro dell'Economia ieri in audizione si è mostrato più che cauto, ribadendo che i dati "negli ultimi mesi vanno addirittura peggio in termini di uscite per la finanza pubblica rispetto a quelle previste dalla Nadef. Poi il parlamento deciderà", ha detto, aggiungendo che in Cdm farà una una proposta, ben consapevole che comunque si tratta di "una misura fatta in un momento eccezionale" che "purtroppo ha degli effetti radioattivi come una centrale nucleare con effetti che non riusciamo a gestire. Dobbiamo uscire da questa allucinazione che abbiamo vissuto in questi anni, in cui tutto ci è sembrato dovuto".
Eppure Forza Italia non demorde e anzi continua a lavorare per una soluzione, per una proroga per coloro che abbiano completato oltre il 70% dei lavori. Ma non è ancora chiaro se tale soluzione arriverà con il Milleproroghe o con un provvedimento separato. "È giusto permettere una proroga di qualche settimana. È una scelta di buon senso", ha ribadito ieri Antonio Tajani. Oggi dovrebbe essere il giorno decisivo per capire chi la spunterà nel braccio di ferro.