La manovra di quest’anno dovrà finanziare anche la realizzazione del Ponte sullo Stretto
Non solo famiglia e lavoro, la legge di Bilancio di quest'anno avrà un altro perno fondamentale: i fondi per finanziare la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Per far partire i lavori la prossima estate, come continua a promettere il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, mancano due cose: l'approvazione del progetto esecutivo, attesa entro la metà del 2024, e soprattutto i soldi. Il costo totale dell'infrastruttura sarà di almeno 13 miliardi di euro – anche se le stime non sono proprio unanimi – che dovranno essere trovati da qui ai prossimi anni.
Nelle scorse settimane, Salvini stesso ha promesso che gran parte dei 13 miliardi stimati dal Mit saranno finanziati nella manovra di quest'anno. Una prospettiva difficile da realizzare, in realtà, soprattutto vista la politica di spending review chiesta dalla presidente Meloni e gli impegni già presi dal governo con la legge di Bilancio. Solo il rinnovo del taglio del cuneo fiscale – a cui l'esecutivo non può e non vuole rinunciare – costerà tra gli otto e i dieci miliardi. La portata totale della manovra dovrebbe essere circa 30 miliardi.
Oggi il viceministro ai Trasporti, Galeazzo Bignami di Fratelli d'Italia, ha garantito che le risorse si troveranno, ma non ha parlato di cifre specifiche. Il nodo, però, è proprio questo: che peso avranno i fondi per il ponte nella legge di Bilancio, anche nell'ottica di far partire i lavori con la certezza che ci siano le risorse per portare a termine il progetto. Secondo le stime del Mit, dovrebbe accadere entro il 2032. "Dopo 52 anni l'obiettivo è avere per l'estate prossima di questi tempi i cantieri aperti per il ponte più ambizioso e moderno del mondo – ha ribadito Salvini – Si tratta di un'opera che avrà anche un impatto economico, sociale, occupazionale, ambientale di assoluto rilievo".