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La Manovra arriverà a Montecitorio mercoledì: continuano i negoziati tra Monti e i partiti

Il provvedimento arriverà alla Camera con un giorno di ritardo. Oggi i capigruppo di Pdl, Pd e Terzo Polo incontreranno Monti: si parlerà di Imu e pensioni.
A cura di Alfonso Biondi
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Il Presidente del Consiglio

Il "decreto salva Italia" approderà alla Camera con un giorno di ritardo. Non più domani, come inizialmente previsto, ma mercoledì. Le commissioni  Bilancio e Finanze avrebbero dovuto licenziare il provvedimento entro oggi, ma l'ufficio di presidenza di Montecitorio ha deciso di accogliere la richiesta dei Presidenti Giancarlo Giorgetti (Lega Nord) e Gianfranco Conte (Pdl) di posticipare la discussione in aula di altre 24 ore. Un lasso di tempo che i partiti sfrutteranno per chiedere modifiche e suggerire emendamenti per modificare un testo che, così com'è, sembra non riscuotere grandi consensi.

Nel pomeriggio sono attesi a Palazzo Chigi  i capigruppo di Pd, Pdl e Terzo polo. Ad attenderli ci saranno il Presidente del Consiglio Mario Monti e il Ministro per i rapporti col Parlamento Piero Giarda. Sul tavolo ci saranno le misure di austerità che colpiranno i ceti medio bassi, misure sulle quali l'attuale esecutivo ha già dimostrato scarsa propensione al dialogo, come certificato dall'incontro di ieri sera con Cgil, Cisl e Uil che si sono viste costrette a confermare lo sciopero di 3 ore previsto per oggi. Quello che sembra certo è che l'asticella oltre la quale le pensioni non verranno adeguate all'inflazione salirà fino a quota 1400 euro: un piccolo passo in avanti rispetto alla versione originale della manovra (dove il mancato adeguamento scattava a partire da circa 1000 euro). Sul tavolo anche la nuova Ici, che i partiti vorrebbero più leggera per la prima casa; possibile quindi un adeguamento dello sgravio, nella versione originale fermo a 200 euro, previsto sulla prima casa. A tal proposito servirebbe un'ulteriore copertura di 4-5 miliardi di euro, somma che il Partito Democratico vorrebbe reperire mediante un innalzamento del prelievo sui capitali scudati.

I margini di trattativa restano strettissimi. Il professore bocconiano, come del resto tutto il suo team ministeriale, va ripetendo da giorni che "i saldi devono restare invariati". L'importante, per lui, è che alla fine i conti tornino. L'approvazione del decreto alla Camera è prevista per sabato 17.

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