La manifestazione del centrodestra è un mezzo flop: sedie vuote e poca gente
Sono circa 4 mila le sedie posizionate di fronte al palco dei leader del centrodestra per la manifestazione contro il governo indetta oggi, sabato 4 luglio, in piazza del Popolo a Roma. E molte di queste sono rimaste vuote. Un mezzo flop, considerando che gli organizzatori avevano insistito per aumentare il numero massimo di posti consentiti, dopo che la polizia aveva previsto di permettere l'accesso alla piazza a circa 2 mila persone, in modo da rispettare le norme anti-contagio. Un numero che, come detto, aveva fatto scattare le proteste. Alcuni parlamentari di Fratelli d'Italia avevano affermato che in quel modo si sarebbero provocati degli assembramenti di militanti "assiepati fuori dalle transenne", ricordando allo stesso tempo che per la manifestazione contro il razzismo dopo la morte di George Floyd c'erano "almeno 7mila persone, senza che nessuno dicesse nulla".
Il problema, comunque, non si è posto visto che molte sedie sono rimaste vuote e si è presentata relativamente poca gente. "Anche per evitare polemiche, sedetevi, e tra pochi minuti iniziamo", ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini alle persone presenti, invitandole ad accomodarsi tra gli ampi settori vuoti.
Dopo le accuse ricevute per la manifestazione dello scorso 2 giugno, in cui spesso non era stato rispettato il distanziamento sociale e Salvini aveva più volte abbassato la mascherina per scattare un selfie dietro l'altro, questa volta la protesta è stata organizzata in modo ordinato. Ingressi contingentati, mascherine (consigliate, visto che le sedie sono state posizionate nel rispetto delle distanze di sicurezza) e misura della temperatura ai militanti ai varchi di entrata.
Sul palco prendono la parola Antonio Tajani, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Non ci sono i simboli dei tre partiti del centrodestra, ma solo lo slogan della manifestazione "Insieme per l'Italia del Lavoro". Ognuno però ha il suo gazebo: a quello di Forza Italia si raccolgono le firme per la campagna che vuole fare Silvio Berlusconi senatore a vita per "risarcirlo politicamente" dopo quanto emerso in merito al processo per frode fiscale sui diritti Mediaset.