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La maggioranza si spacca sul taglio del canone Rai: bocciato l’emendamento della Lega, FI vota contro

In commissione Bilancio al Senato l’emendamento al decreto fiscale, con cui la Lega puntava a confermate il taglio del canone Rai, è stato bocciato. La maggioranza si è spaccata attorno alla proposta, con Forza Italia che ha votato contro assieme all’opposizione.
A cura di Giulia Casula
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Alla fine, dopo giorni di tensioni, la maggioranza si è spaccata sulla manovra, in particolare sulla proposta della Lega di confermare anche per il 2025 il taglio del canone Rai da 90 a 70 euro. In commissione Bilancio al Senato l'emendamento al decreto fiscale, collegato alla legge di bilancio,  è stato con 12 voti contrari e 10 a favore, grazie ai no di Forza Italia che si è schierata con l'opposizione.

"C'è poco da dire, noi siamo convinti che la politica sia mediazione, non ricatto, tutto qua", ha commentato il leghista Massimo Garavaglia, presidente della commissione Finanze al Senato. "Peccato, volevamo far pagare meno a chi ha i redditi bassi, adesso pagheranno di più ", ha aggiunto.

Palazzo Chigi: "L'inciampo della maggioranza non giova a nessuno"

Da Palazzo Chigi esprimono malumore dopo la spaccatura della maggioranza al Senato. "Il Governo è fortemente impegnato nel sostegno a famiglie e imprese, operando sempre in un quadro di credibilità e serietà. L’inciampo della maggioranza sul tema del taglio del canone Rai non giova a nessuno", riferiscono alcune fonti interne.

Nelle scorse ore, gli azzurri avevano ribadito la loro contrarietà alla misura, considerata svantaggiosa perché, come ha spiegato il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, per compensare il taglio "lo Stato dovrebbe dare 400 milioni di risparmi alla Rai".

L'esito della votazione in commissione era stato annunciato anche dal leader degli azzurri Antonio Tajani che, intervistato dal Messaggero, aveva ribadito: "il taglio del canone Rai noi non lo votiamo", pur precisando "non c'è nessuna crisi, nessun caso dentro al governo".

Secondo Tajani, i 400 milioni non andrebbero destinati a viale Mazzini, ma investiti per "aumentare le pensioni, sbloccare le liste di attesa della Sanità, tgliare l'Irpef", su cui FI insiste da tempo. Il taglio dell'Irpef "non è una battaglia nostra, ma di tutto il governo", ha ricordato. Del resto "il taglio del canone Rai non è nel programma del centrodestra", ha precisato.

Dal canto suo Matteo Salvini non si era mostrato preoccupato. "Forza Italia non vuole abbassare il canone Rai? Mi spiace non per la Lega ma per gli italiani: se quella tassa non sarà tagliata lavoreremo lo stesso su altri fronti", aveva detto questa mattina ai microfoni di Rtl 102.5.

I parlamentari della Lega in commissione di Vigilanza Rai invece, hanno espresso il loro fastidio per quanto accaduto."Una cosa deve essere chiara: i cittadini ci hanno votati per tagliare le tasse, non per metterle. Ed è in questa direzione che va il voto di oggi della Lega, assieme a Fdi, per il taglio del canone Rai. Se la tassa più odiata dagli italiani non sarà abbassata, si faranno delle domande e ne trarranno le dovute conclusioni", hanno dichiarato in una nota.

Le reazioni delle opposizioni

Le divisioni all'interno della maggioranza però, restano evidenti e hanno scatenato le reazioni delle opposizioni. "Sono andati sotto. La Lega e Fdi hanno votato a favore, Forza Italia contro insieme alle opposizioni compatte. È ufficiale: in commissione bilancio la maggioranza non c'è più. Quando le opposizioni si uniscono, senza veti, non solo vincono le elezioni ma ottengono risultati anche in Parlamento"; ha scritto la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva.

Più netto il capogruppo dei 5Stelle al Senato, Stefano Patuanelli. "È l’inizio della fine per questa maggioranza. Altro schiaffo per la Lega, dopo l’autonomia morta e sepolta", ha commentato.

Per la segretaria del Pd, Elly Schlein "la maggioranza è in frantumi e le divisioni sono evidenti. Sono allo sbando, troppo impegnati a litigare tra loro, a competere anziché governare il Paese. E intanto non si occupano della salute e dei salari, dei problemi concreti degli italiani", ha dichiarato.

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