La ‘Madonna trans’ che fa infuriare Salvini e Meloni: “Vergognoso insulto al Natale e alla Vergine”
Bufera sulla copertina del mensile queer berlinese Siegessäule, che ritrae l'attivista Riccardo Simonetti, presentato come "ambasciatore speciale Ue per i diritti Lgbt", travestito da Madonna, ma in versione trans. Nel numero di dicembre, il blogger tedesco di origini italiane è apparso in copertina nei panni di Maria, con la barba e un neonato in braccio. Le immagini sono state rilanciate sui social anche dallo stesso Simonetti, che in un posto su Instragram commenta così: "Se ignoriamo il fatto che Gesù non era bianco, potremmo credere che la Vergine Maria avesse la barba. Perché no?".
L'immagine provocatoria ha fatto infuriare la leader di Fdi Giorgia Meloni e il segretario della Lega Matteo Salvini: "La Vergine Maria rappresentata come un trans. È così che un ‘Ambasciatore speciale Ue per i diritti Lgbt' pensa di costruire un'Europa più inclusiva? Non è sbeffeggiando la religione, offendendo i fedeli o cancellando il Natale che si tutelano diritti civili. Che triste teatrino", afferma Meloni.
"Ma possibile che certa gente non riesca a rispettare nemmeno la Vergine Maria e il Santo Natale? Non è una simpatica provocazione, è un vergognoso insulto", rincara Salvini. Interviene nella polemica anche la fidanzata di Silvio Berlusconi, la deputata di Forza Italia Marta Fascina: "L'ambasciatore speciale per i diritti Lgbt per l'Unione Europea si fa ritrarre in una vergognosa versione transessuale della Vergine Maria. In una corsa sempre più spudorata al politicamente corretto, che non si fa scrupoli di ricorrere anche a rappresentazioni blasfeme, si è arrivati finanche a profanare i simboli della cristianità. È sempre più evidente il tentativo dell'intellighenzia italiana ed europea, spalleggiata dalle reticenti sinistre, di recidere i legami storici, culturali, religiosi dei nostri popoli con le radici giudaico cristiane alla base della nostra civiltà. Ma Forza Italia, come già accaduto per la triste vicenda delle linee guida inclusive della Commissione Europea, continua la sua indomita battaglia in difesa della cristianità, dei suoi valori e dei suoi simboli. Giù le mani dalla nostra storia, giù le mani dal nostro credo".
Il Parlamento europeo ha però chiarito all'AdnKronos che tra Simonetti e l'Ue non c'è alcun legame ufficiale di rappresentanza. Un portavoce dell'Europarlamento ha infatti spiegato che quella di Simonetti è una semplice "collaborazione", "non retribuita", nell'ambito dei contatti con gli influencer che fa parte "della strategia di comunicazione del Parlamento europeo. Raggiungere gli influencer e le personalità dei social media permette al Pe di raggiungere un pubblico che include, ma non solo, i giovani. In questo caso specifico il dialogo con il Parlamento Europeo permette di informare questo influencer e, attraverso di lui, la sua comunità sulle posizioni approvate in plenaria dal Parlamento Europeo riguardo ai diritti delle persone Lgbtiq+".