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La lettera di von der Leyen ai Paesi Ue: le quattro proposte per la gestione dei flussi migratori

Ursula von der Leyen, in una lettera inviata agli Stati membri dell’Ue, ha illustrato quattro proposte di cui discutere al prossimo Consiglio europeo per la gestione dei flussi migratori.
A cura di Annalisa Girardi
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Alle sfide europee serve una risposta comunitaria. È quanto ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una lettera inviata ai leader dei Paesi europei, parlando della gestione comune dei flussi migratori. Un messaggio in vista del prossimo Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio, che avrà al centro proprio il tema delle migrazioni.

"L'Ue ha registrato un forte aumento degli arrivi irregolari attraverso le rotta mediterranea e dei Balcani occidentali. Le cifre più alte dal 2016", ha detto von der Leyen, affermando che le migrazioni sono una delle priorità su cui i cittadini si aspettano una risposta da parte delle istituzioni europee.

"Solo un rinnovamento importante del nostro quadro giuridico può offrire una base forte e sostenibile per l’azione dell’Ue, e solo un’azione comune può affrontare queste sfide con soluzioni europee", ha aggiunto la presidente della Commissione Ue, sottolineando che la risposta europea resterà insufficiente finché non ci sarà un nuovo patto per le migrazioni e l'asilo.

Nel frattempo, però, ci sono almeno quattro settori in cui gli Stati membri possono fare la differenza nell'immediato. In primis per quanto riguarda le frontiere esterne, dispiegando risorse coordinate nei punti strategici: "A tal fine è fondamentale lavorare in modo più mirato con i partner del Mediterraneo e dei Balcani occidentali, per consentire di affrontare i problemi più vicino alla loro origine", si legge nella lettera.

C'è poi la questione dei rimpatri: "I ritardi e le lacune hanno un costo reale per l’efficacia di tali politiche. Possiamo già studiare modi per accelerare le procedure di frontiera, applicando in modo più sistematico i concetti di Paese terzo sicuro e utilizzando la cooperazione dell’Ue, per aiutare gli sforzi nazionali nel promuovere il rimpatrio, anche riconoscendo le decisioni di rimpatrio degli altri Stati".

Non c'è solo il tema dei rimpatri, ma anche quello dei movimenti secondari. A questo punto la presidente dell'esecutivo Ue ha parlato del meccanismo di solidarietà tra i Paesi Ue. Von der Leyen ha parlato di come sostenere gli Stati che sono in prima fila e sostengono maggiormente il peso dei flussi migratori, rendendo il meccanismo permanente.

E infine la presidente della Commissione ha ribadito la necessità di intensificare la cooperazione con i Paesi terzi: "Nei nostri finanziamenti esterni, stiamo superando in modo significativo l’obiettivo del 10% per le spese legate alla migrazione, i progetti di gestione delle frontiere e di lotta al contrabbando in Nord Africa e nei Balcani occidentali supereranno il mezzo miliardo di euro".

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