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La lettera di Renzi a Conte: “Abbiamo evitato i pieni poteri a Salvini, non li affideremo a altri”

Il leader di Italia viva Matteo Renzi ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per dettare le sue condizioni: “Come possiamo dire NO al Mes che ha meno condizionalità del Recovery Fund? Qual è la ragione del nostro rifiuto? I nostri parlamentari hanno proposto una precisa allocazione dei 36 miliardi del MES. Come si può dire no agli investimenti sulla sanità?”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nel giorno in cui è attesa la delegazione di Italia viva a Palazzo Chigi per la verifica di governo, che ha coinvolto tutti i partiti della coalizione, il leader di Italia viva Matteo Renzi ha scritto una lunga lettera al presidente del Consiglio Conte per mettere nero su bianco le sue richieste per evitare la crisi: "Ti abbiamo detto, caro Presidente, che abbiamo fatto un Governo per evitare i pieni poteri a Salvini. Non li affideremo a altri", è il messaggio.

Nei giorni scorsi l'ex premier ha ricordato più volte che le sue ministre, Bellanova e Bonetti, sono disposte a dimettersi, se l'Italia non prenderà i soldi nel Mes, 36 miliardi per la sanità. Ma il problema per Renzi è rappresentato anche dalla governance del Recovery plan: "Noi Ti abbiamo detto in Parlamento che quando un Paese può spendere 209 miliardi di € non si organizzano task force cui dare poteri sostitutivi rispetto al Governo. Non si scambia una sessione del Parlamento con una diretta Facebook. Non si chiede al Consiglio dei Ministri di approvare un documento condiviso all’ultimo momento", scrive Renzi nella missiva.

Ieri il presidente del Consiglio Conte ha lanciato un monito: "Da parte di Italia viva presentare proposte ‘prendere o lasciare' sarebbe sbagliato e irresponsabile", perché una crisi non farebbe bene al Paese. Ma Renzi tira dritto e ricorda ancora i morti per il Covid: "La situazione è seria, Presidente. Abbiamo il più alto numero di morti da Covid in Europa. È inutile continuare con la retorica del ‘va tutto bene'".

"Il Next Generation UE non è un cesto di risorse gratis al quale tutti possiamo attingere a piene mani, con criteri di distribuzione parcellizzati. Le risorse sono vincolate in numerose dimensioni: la destinazione, la tempistica, i risultati, le riforme di sistema che si accompagnano alla spesa. Non è un fondo di 209 miliardi, perché i trasferimenti a fondo perduto sono circa 82 miliardi. Il resto sono prestiti, e quindi equivalgono a risorse a debito", aggiunge Renzi.

"Che senso ha spendere 88 dei 127 miliardi dei prestiti europei solo per finanziare progetti che già esistevano? Abbiamo una visione o abbiamo solo svuotato i cassetti dei ministeri con le vecchie proposte? Pensiamo di non avere idee buone da coltivare oggi? Che fine hanno fatto i documenti di Colao che avevi coinvolto con grande eco mediatica?", domanda l'ex premier.

Renzi chiede di usare il Mes per la sanità

Renzi richiama poi il suo ‘Piano Shock' e propone di partire dalle infrastrutture. Quindi torna a parla del Mes, e dei fondi per la sanità previsti dal Recovery fund, che sono al momento 9 miliardi: "In tre anni il mio Governo ha messo sette miliardi in più, senza pandemia: ancora oggi i Cinque Stelle definiscono ‘tagli' questo maggior investimento di sette miliardi in tre anni. Dopo una pandemia e con risorse eccezionali mettiamo solo nove miliardi in cinque anni? E come possiamo dire NO al Mes che ha meno condizionalità del Recovery Fund? Qual è la ragione del nostro rifiuto? I nostri parlamentari hanno proposto una precisa allocazione dei 36 miliardi del MES. Come si può dire no agli investimenti sulla sanità, caro Presidente? Se siamo in emergenza e abbiamo il maggior numero di morti in Europa forse dobbiamo investire di più in Sanità, non credi? Questo rifiuto ideologico del MES mi appare ogni giorno più incomprensibile".

Renzi: "No a pieni poteri su intelligence"

"L’insistenza con cui non ti apri a un confronto di maggioranza sul ruolo dell’Autorità Delegata è inspiegabile. L’intelligence appartiene a tutti, non è la struttura privata di qualcuno: per questo Ti chiediamo di indicare un nome autorevole per gestire questo settore. Io mi sono avvalso della collaborazione istituzionale di Minniti, Monti ha lavorato con De Gennaro, Berlusconi con Letta: tu non puoi lavorare con te stesso anche in questo settore", ha aggiunto Renzi al termine della lettera.

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