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La lettera di Pd, M5s e Avs alla presidente del Parlamento Ue Metsola: “Commissione di inchiesta su Paragon”

Alcuni europarlamentari hanno scritto una lettera alla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, chiedendo l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sullo scandalo legato all’uso illecito dello spyware Graphite contro giornalisti europei e attivisti. I firmatari sottolineano l’urgenza di fare chiarezza sulla vicenda.
A cura di Francesca Moriero
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In una lettera aperta a Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, gli europarlamentari Sandro Ruotolo, Nicola Zingaretti, Pasquale Tridico, Benedetta Scuderi e Domenico (detto Mimmo) Lucano, esprimono profonda preoccupazione per le gravi implicazioni dello scandalo legato all'uso dello spyware israeliano Graphite, messo a punto dalla società israeliana Paragon Solutions. Questo software, che è stato utilizzato per spiare cittadini europei, tra cui il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato e attivisti impegnati nella difesa dei diritti umani, come Luca Casarini, fondatore della Ong Mediterranea Saving Humans, ha sollevato importanti questioni sulla protezione dei dati personali, sulla libertà di stampa e sul rispetto delle leggi all'interno dell‘Unione Europea. La lettera, indirizzata alla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, chiede che venga istituita una Commissione d'inchiesta per indagare sulle possibili violazioni delle normative europee, in particolare per quanto riguarda la privacy, la protezione dei dati e la libertà di espressione.
Gli autori e firmatari sottolineano l'urgenza di fare chiarezza sulla vicenda e garantire che non si ripetano abusi simili.

La lettera alla presidente del Parlamento Europeo

Gentile Presidente del Parlamento Europeo,
Cara Roberta,
Noi firmatari di questa lettera aperta siamo preoccupati per le ripercussioni sullo stato di diritto in Unione Europea alla luce dello scandalo del trojan Graphite, trovato nei dispositivi telefonici di utenze telefoniche di cittadini europei come il direttore della testata online Fanpage.it ed esponenti della società civile italiana.
Sappiamo anche, per la stessa ammissione del governo italiano, che ad essere spiati sono stati sette cittadini italiani e che sarebbero in totale novanta le utenze coinvolte nello spionaggio. Siamo a conoscenza inoltre che sarebbero coinvolti tredici Paesi dell’Unione europea: Belgio, Grecia, Lettonia, Lituania, Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. Noi pensiamo che questo scandalo riguardi perciò l’Unione Europea perché in gioco c’è la violazione dei dati personali e la libertà di stampa.
Lo spyware si chiama Graphite ed è messo a punto dalla society israeliana Paragon Solutions, che ha dichiarato di aver stipulato i contratti di cessione dell’uso del trojan a governi di comprovata affidabilità per la lotta alla criminalità. In questa spystory ci sono alcune certezze e tanti interrogativi. La prima certezza è che la società israeliana ha venduto il trojan ai governi. Ne è stato fatto un uso improprio, un abuso? Perché e da chi sono stati illegalmente intercettati il direttore di un giornale e attivisti di una ONG impegnati nel Mar Mediterraneo a salvare migranti? Vogliamo sapere quante di queste intercettazioni sono state abusive e se risulta vera la notizia diffusa dai quotidiani Haaretz e The Guardian che il contratto di cessione sia stato interrotto con l’Italia per aver spiato giornalisti o attivisti.
Noi firmatari di questa lettera chiediamo l’istituzione di una Commissione di inchiesta al Parlamento Europeo, ai sensi dell’articolo 215 del Regolamento di procedura, per indagare su possibili violazioni dell’art 4.3 (c) dell’EMFA e dei diritti che dovrebbero essere garantiti dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, dalla Carta dei Diritti Fondamentali, dalla Direttiva sulla Criminalità informatica (2013/40), dal Regolamento sulla protezione dei dati e dalla Direttiva e-Privacy.
Cordialmente,
Sandro Ruotolo
Nicola Zingaretti
Pasquale Tridico
Benedetta Scuderi
Domenico Lucano

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