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La lettera dei sovranisti europei: “Forze radicali vorrebbero cancellare le nostre tradizioni”

“L’Unione europea starebbe diventando sempre più uno “strumento di forze radicali che vorrebbero realizzare una trasformazione culturale e religiosa, per arrivare alla costruzione di un’Europa senza nazioni”: è quanto si legge in un appello firmato dai partiti sovranisti europei (tra cui la Lega di Matteo Salvinie e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni). Documento in cui si ribadiscono una serie di valori, tra cui quello della famiglia che “dovrebbe essere la risposta rispetto all’immigrazione di massa”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Nel dibattito sul futuro dell'Europa, iniziato di recente, non deve mancare la voce dei partiti interessati alla libertà delle nazioni e al sentimento dei popoli europei": inizia così l'appello dei partiti di destra europei, una sorta di manifesto firmato anche dalla Lega di Matteo Salvini e da Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni per rivendicare i valori dei sovranisti europei nel dibattito sul futuro dell'Unione. Di fatto si tratta di un'istanza sostenuta dai gruppi Identità e democrazia (Id) e Conservatori (Ecr), a cui si è aggiunto anche il partito Fidesz del premier ungherese, Viktor Orban, che dopo aver lasciato il Partito popolare europeo fa parte dei non iscritti.

A sottoscrivere il documento, perciò, ci sono anche la Lega e Fratelli d'Italia, insieme ad altri partiti di stampo sovranista come Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia, il tedesco AfD o lo spagnolo VoX. "L'Unione europea necessita di una profonda riforma perché oggi, invece di proteggere l'Europa e il suo patrimonio, invece di permettere il libero sviluppo delle nazioni europee, sta diventando essa stessa una fonte di problemi, preoccupazioni e incertezza", affermano.

Secondo quanto si legge nell'appello, l'Unione europea starebbe diventando sempre più uno "strumento di forze radicali che vorrebbero realizzare una trasformazione culturale e religiosa, per arrivare alla costruzione di un'Europa senza nazioni", una specie di "Superstato europeo" che porterebbe alla "distruzione o alla cancellazione della tradizione europea, alla trasformazione delle istituzioni sociali e dei principi morali fondamentali". Secondo gli esponenti delle destre europee le crisi che hanno investito il Vecchio Continente negli ultimi dieci anni hanno fatto vacillare la cooperazione europea, "soprattutto perché le nazioni si sentono lentamente spogliate del loro diritto ad esercitare i loro legittimi poteri sovrani".

E ancora: "L'uso delle strutture politiche e delle leggi per creare uno Superstato europeo e nuove forme di struttura sociale è una manifestazione della pericolosa e invasiva ingegneria sociale del passato, situazione che deve indurre ad una legittima resistenza. L'iperattivismo moralista che abbiamo visto negli ultimi anni nelle istituzioni dell'Ue ha portato allo sviluppo di una pericolosa tendenza ad imporre un monopolio ideologico. Siamo convinti che la cooperazione delle nazioni europee dovrebbe essere basata sulle tradizioni, il rispetto della cultura e della storia degli Stati europei, sul rispetto dell'eredità giudaico-cristiana dell'Europa e sui valori comuni che uniscono le nostre nazioni, e non puntando alla loro distruzione".

Infine, nel documento viene ribadito come sia la famiglia "l'unità fondamentale" delle nazioni dell'Ue: "In un momento in cui l'Europa sta affrontando una grave crisi demografica con bassi tassi di natalità e invecchiamento della popolazione, la politica a favore della famiglia dovrebbe essere la risposta rispetto all'immigrazione di massa", si conclude.

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