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La Legge di Stabilità al voto della Camera, in serata probabili le dimissioni di Berlusconi [TWITTER]

La legge di stabilità sarà approvata a partire dalle 12:30 alla Camera, subito dopo il premier Silvio Berlusconi salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Sempre più incerto un Esecutivo guidato da Mario Monti, duri scontri all’interno del Pdl tra i falchi che chiedono elezioni anticipate e moderati che vogliono Angelino Alfano come presidente del Consiglio.
A cura di Alessio Viscardi
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La Legge di Stabilità al voto della Camera, in serata probabili le dimissioni di Berlusconi

È giunta la #finecorsa, così la chiamano già su Twitter. La Legge di Stabilità – dopo il via libera del Senato – approda al voto della Camera, dopo l'approvazione Silvio Berlusconi dovrebbe salire al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni. I lavori cominceranno introno alle 12:30 a Montecitorio, ma da ieri il Pdl è scisso tra le posizioni di chi vuole appoggiare un nuovo esecutivo guidato da Mario Monti e chi invoca il voto anticipato.

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Silvio Berlusconi, tirato dai “falchi del Pdl” e dalla Lega Nord preme per un Esecutivo guidato da Lamberto Dini con Nitto Palma al ministero della Giustizia e Romani a quello dello Sviluppo Economico. Fatto sta, che entro la sera di oggi il Cavaliere non sarà più presidente del Consiglio e domani il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dovrà nominare il nuovo primo ministro italiano. Man mano che passano le ore, le certezze su Mario Monti si fanno meno ferree sotto i colpi di coda dell'establishment berlusconiano.

Ieri era spuntato fuori anche il nome di Angelino Alfano come nuovo presidente del Consiglio, con il benestare di larghe frange del Pdl. Ma dal Pd arriva l'alt e Massimo D'Alema dichiara: “Governo Alfano? Assolutamente no, non sarebbe una soluzione”. Secondo D'Alema, non si tratterebbe di un Esecutivo dotato di maggioranza parlamentare.

Pancho Pardi (senatore dell'Idv) dopo le dichiarazioni del leader Di Pietro ieri – passato da un totale rifiuto di un Esecutivo guidato da Mario Monti a un timido appoggio – dichiara oggi che il partito dei giustizialisti garantirà anche la fiducia parlamentare all'ex-uomo di Goldman Sachs: “Non solo dobbiamo votare la fiducia al governo Monti, ma dobbiamo appoggiarlo. Non al buio, certo, ma votandogli almeno la fiducia”.

Mario Valducci, uno dei fondatori di Forza Italia, afferma il sì incondizionato a Monti: “Abbiamo di fronte sfide importanti. Questo governo rappresenta la fine di un’epoca”. Ma il partito è diviso, soprattutto a causa delle pressioni della Lega espresse anche dalle parole di Robero Maroni: “Lunedì ci sarà un nuovo governo e la Lega non ne farà parte. Nemmeno io”.

Giuliano Ferrara riunisce a Milano i falchi del Pdl, dal ministro Rotondi al sottosegretario Santanché, per chiedere elezioni anticipate. Durissimo l'intervento del direttore del Foglio, che ha attaccato le ingerenze del presidente Sarkozy nella politica italiana, la giustizia comunista che vuole scatenare una guerra civile e la caccia all'uomo contro Berlusconi e attacchi frontali a tutte le cariche dello Stato, anche al presidente Napolitano. Intanto, il Ddl Stabilità riceve il via libera dalla Commissione Bilancio della Camera, senza modifiche. Alle 12:30 l'esame a Montecitorio.

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