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La Lega vuole tornare ai decreti Sicurezza di Salvini: può farlo cambiando il dl Cutro sui migranti

Con gli emendamenti al decreto Cutro, in discussione al Senato, la Lega vuole ripristinare i decreti Sicurezza. Lo ha confermato il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari. A gennaio, Forza Italia e Fratelli d’Italia si erano opposti. Oggi un vertice di maggioranza cercherà di appianare le differenze.
A cura di Luca Pons
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"L'obiettivo è ritornare ai decreti Sicurezza". Lo ha detto chiaro e tondo Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, intervistato a 24Mattino su Radio24. Non che fosse un mistero: la Lega ha già presentato, nel 2021 e poi a inizio marzo 2023, una proposta di legge alla Camera per intervenire sulla "condizione dello straniero in materia di permesso di soggiorno per motivi umanitari". In pratica, un ritorno ai criteri del decreto Sicurezza del 2018, approvato dal governo Conte di M5s e Lega. Ma il Carroccio potrebbe aver trovato un modo più veloce per raggiungere l'obiettivo, se il resto della maggioranza di centrodestra lo permetterà.

L'intervento di Molinari, infatti, si è concentrato sul nuovo decreto Cutro, che interviene sulla gestione dei migranti. Il governo Meloni ha varato il decreto dopo la strage di Cutro, a inizio marzo, inserendo alcune norme per potenziare i rimpatri e le espulsioni, un reato ad hoc per gli scafisti e anche una stretta sulla cosiddetta protezione speciale.

"Nel decreto Cutro già si mette mano alla protezione speciale, che era quella che una volta era la protezione umanitaria. Quindi già nel testo uscito dal Consiglio dei ministri abbiamo già una limitazione di questo tipo", ha sottolineato infatti Molinari. L'intervento sulla protezione speciale è stato un primo punto di contatto con quelli che furono i decreti Sicurezza di Salvini, ma la Lega ha deciso di provare a spingersi molto più in là. Con 21 emendamenti, il partito ha proposto di cambiare il testo in diversi aspetti per ripristinare le vecchie misure volute dal segretario leghista quando era ministro dell'Interno.

Il precedente: a gennaio FdI e FI hanno detto no alla Lega

C'era già stato un tentativo simile: a gennaio, sempre la Lega aveva presentato una serie di emendamenti al decreto Ong. In quel caso, lo stop era arrivato dagli altri partiti della maggioranza. Fratelli d'Italia e Forza Italia, infatti, avevano bloccato le proposte di modifiche sul piano tecnico: nelle due commissioni che stavano discutendo il decreto, quella sugli Affari costituzionali e quella sui Trasporti, i due presidenti Nazaro Pagano (Forza Italia) e Salvatore Deidda (Fratelli d'Italia) avevano dichiarato gli emendamenti inammissibili. Si trattava di proposte che intervenivano sulla legge Bossi-Fini, che regola l'immigrazione, e i partiti di Berlusconi e Meloni avevano valutato che non fossero attinenti al tema del decreto.

Igor Iezzi, capogruppo della Lega nella commissione Affari costituzionali, aveva risposto con un comunicato stizzito: "Nel merito erano perfettamente attinenti all'argomento, visto che avevano a che fare con la gestione dei flussi migratori e andavano a modificare lo stesso testo di legge modificato dal decreto Ong. Non vorremmo avessero prevalso logiche politiche, i cittadini hanno votato il centrodestra per fermare il business dell'immigrazione". Riccardo De Corato, di Fratelli d'Italia, aveva giustificato la decisione dicendo che era "una questione di metodo, di tempistiche, non di merito" perché i tempi stringevano per l'invio del provvedimento all'Aula e "bisognava chiudere". Di fatto, comunque, le proposte della Lega erano state bocciate.

Cosa chiede la Lega con gli emendamenti al decreto Cutro

A pochi mesi di distanza, la questione si ripropone. La Lega ha presentato 21 emendamenti al decreto Cutro, questa volta ritenuti ammissibili. La commissione Affari costituzionali al Senato inizierà a votarli oggi. Dal loro contenuto, è chiaro che intendono ripristinare le misure dei decreti Sicurezza su una serie di argomenti. Lo stesso Molinari li ha elencati: "Ad esempio sui centri di accoglienza (si riferisce ai centri di permanenza per il rimpatrio, ndr), dove si vuole prolungare a 180 giorni la permanenza come era prima. E sulle regole sull'accoglienza". Le proposte leghiste riguardano il coinvolgimento della Nato nella gestione dell'immigrazione illegale e anche l'imposizione di tempi e regole più stringenti per i permessi di soggiorno.

"Il nostro intento è quello di riportare in vita quelle normative che hanno dimostrato di funzionare, nella limitazione dell'immigrazione clandestina e sono certo che anche i colleghi di Fratelli d'Italia hanno lo stesso obiettivo, cercare di limitare il fenomeno, e quindi un'intesa si troverà sicuramente", ha concluso Molinari.

Oggi, al Viminale, si riuniranno i sottosegretari e i capigruppo in un vertice di maggioranza insieme al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. L'obiettivo, probabilmente, sarà fare il punto sugli emendamenti al decreto Cutro, conciliare le spinte della Lega con l'approccio più prudente di Fratelli d'Italia, e così muovere la maggioranza in modo compatto per evitare incidenti diplomatici come quello sul decreto Ong.

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