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La Lega vuole la castrazione chimica per i reati di violenza sessuale: il Parlamento apre alla discussione

Con il via libera a un ordine del giorno del Carroccio, il Parlamento apre alla discussione sulla castrazione chimica per i colpevoli dei reati di violenza sessuale. Per Matteo Salvini si tratta di “una vittoria della Lega” e di “un importante passo in avanti per una storica battaglia”.
A cura di Giulia Casula
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Il Parlamento apre alla discussione sulla castrazione chimica per i colpevoli dei reati di violenza sessuale. Durante la discussione del Ddl sicurezza, è stato accolto l'ordine del giorno della Lega che impegna il governo a istituire quanto prima una commissione o un tavolo tecnico sulla questione.

Nell'odg, firmato dal deputato Igor Iezzi, si chiede di avviare tale iniziativa allo scopo "di valutare, nel rispetto dei princìpi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali, la possibilità per il condannato di aderire, con il suo consenso, a percorsi di assistenza sanitaria, di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva".

Il vicepremier ha celebrato l'iniziativa definendola una "vittoria della Lega" e "un altro importante passo in avanti per una nostra storica battaglia di giustizia e buonsenso: tolleranza zero per stupratori e pedofili".

Quello della castrazione chimica per i condannati per i delitti di violenza sessuale è un vecchio cavallo di battaglia del Carroccio. In più di un'occasione, davanti ai casi di cronaca riguardanti stupri e pedofilia, Matteo Salvini aveva rilanciato l'idea al grido di ‘castrazione chimica per gli stupratori'. Un leitmotiv caro anche a Fratelli d'Italia, che negli scorsi anni, quando ancora era all'opposizione, aveva tentato di portare la questione in Parlamento tramite proposte e ordini del giorno.

Nei mesi precedenti, il tema era stato introdotto sotto forma di emendamento al disegno di legge sulla Sicurezza, che tuttavia non aveva convinto la commissione Giustizia alla Camera. La proposta aveva passato con riserva il giudizio di ammissibilità a causa dei diversi dubbi sorti sull'incostituzionalità di una misura di questo genere.

L'anno scorso, inoltre, era stato annunciato da parte dello stesso ministro dei Trasporti un ddl per introdurre la castrazione chimica nei confronti degli stupratori. L'idea però, aveva incassato il no degli azzurri, con Antonio Tajani contrario "ad agire sul corpo di una persona". Stavolta il Carroccio ci riprova, con un ordine del giorno, anticipato in estate da Iezzi. "Finalmente, grazie a un Odg della Lega al Ddl Sicurezza, il governo darà il via ad una commissione per discutere della castrazione chimica. Una misura che prevederebbe l'introduzione del trattamento farmacologico di blocco androgenico totale per i condannati per delitti di violenza sessuale. Un intervento secondo noi opportuno, che ridurrebbe il rischio di recidiva per questi atroci reati. Una battaglia storica della Lega che oggi compie un enorme passo avanti", ha dichiarato il capogruppo in commissione Affari costituzionali.

Intanto dalle opposizioni sono già arrivate le prime critiche contro "l’ossessione leghista" della castrazione chimica. "La vocazione repressiva della Lega è senza confini e trascina senza sforzo tutta la destra, senza distinzioni", hanno commentato Devis Dori e Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra nelle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera.

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