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La Lega vuole cambiare le regole sui giudici che si occupano di migranti dopo il caso Apostolico

La Lega presenterà delle proposte per cambiare le regole che riguardano i giudici che si occupano di immigrazione e protezione internazionale. L’iniziativa arriva pochi giorni dopo gli scontri sul caso di Iolanda Apostolico, una dei giudici che hanno ritenuto illegittimo il decreto Migranti del governo.
A cura di Luca Pons
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La Lega di Matteo Salvini proporrà di cambiare le regole per le sezioni dei tribunali che si occupano di immigrazione e protezione internazionale. L'obiettivo, ha fatto sapere il Carroccio, è di permettere "maggiore celerità" e anche una "piena terzietà" delle sentenze. Parole che sembrano un riferimento implicito ai giudici accusati di essere ‘politicizzati' che nelle ultime settimane stanno disapplicando con le loro sentenze i decreti del governo Meloni. Il caso più noto è quello della giudice di Catania Iolanda Apostolico, poi attaccata duramente dai partiti di maggioranza, ma non è il solo.

Il cambiamento sarebbe di "rivedere composizione e prerogative delle sezioni", come ha fatto sapere la Lega in una nota. Secondo quanto riportato dalla Stampa, concretamente la modifica prevederebbe di affidare le decisioni in materia a corti diverse (ad esempio i Tar, i tribunali amministrativi regionali, o anche le corti d'Appello o i giudici di pace). In questo modo i giudici presunti ‘politicizzati' sarebbero privati del potere di decidere sulle questioni di accoglienza, permanenza nei Cpr e altre ancora.

L'iniziativa sarebbe partita dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, vicino a Salvini, mentre il ministro della Giustizia Carlo Nordio non sarebbe stato informato. A quanto risulta, comunque, né da Forza Italia né da Fratelli d'Italia ci sarebbe l'appoggio per l'iniziativa. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che pure aveva fatto partire l'attacco alla giudice Iolanda Apostolico, nei giorni successivi ha ribadito che non intende cercare uno scontro diretto con i magistrati.

È soprattutto la Lega a voler insistere sul tema: non solo ha presentato un'interrogazione parlamentare su Apostolico e ha chiesto di radiare la giudice, ma ha anche diffuso una serie di video che la ritraggono a una manifestazione a Catania in occasione del caso Diciotti. Come questi video siano arrivati a Matteo Salvini, quando in alcuni casi appaiono girati dalle forze dell'ordine, è diventata un'altra questione su cui le opposizioni hanno attaccato duramente negli scorsi giorni.

È circolata l'ipotesi, ancora non confermata, che sia stato un carabiniere a filmare le immagini in questione. Anastasio Carrà, deputato catanese della Lega, ha detto a Repubblica di essere stato "il primo a fare il nome della magistrata" dopo averla riconosciuta nel video. Ma come questo sia arrivato al Carroccio, chi esattamente l'abbia filmato e perché l'abbia conservato dal 2018 a oggi, sono aspetti ancora tutti da chiarire. La Procura di Roma, su esposto del deputato dei Verdi Angelo Bonelli, ha aperto un fascicolo.

Sembra, in ogni caso, che gli alleati non sosterranno l'idea della Lega. Sia perché in questo momento le attenzioni vanno concentrate sulla legge di bilancio, sia perché c'è il timore che sembri una riforma vendicativa: intervenire sui giudici che si occupano di immigrazione – proprio quando un nuovo decreto sull'immigrazione viene dichiarato illegittimo da diverse corti perché non rispetta una direttiva europea in materia – sarebbe un modo sicuro di riaccendere lo scontro con la magistratura, in un periodo in cui i rapporti sono già tesi.

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